Una drammatica immagine del 24 dicembre dal Maryland: il corpo di un paziente morto di Covid al crematorio di Baltimora - Andrew CABALLERO-REYNOLDS / AFP
I casi di coronavirus a livello globale hanno superato questa mattina la soglia degli 84 milioni: secondo quanto emerge dai conteggi dell'università americana Johns Hopkins, dall'inizio della pandemia nel mondo si registrano 84.005.980 contagi.
Allo stesso tempo, il bilancio dei decessi è salito a quota 1.828.188. Le persone guarite sono finora 47.333.599.
Stati Uniti: oltre 125mila ricoveri in 24 ore
Il nuovo anno non si è aperto bene per gli Stati Uniti, dove la vaccinazione prosegue a ritmo serrato ma anche il numero dei contagiati e in particolare dei ricoverati negli ospedali non accenna a ridursi. Sono almeno 125.057 le persone ricoverate nelle ultime 24 ore in ospedale, secondo i calcoli del Covid Tracking Project. La Cnn fa notare che si tratta del trentunesimo giorno consecutivo che negli Stati Uniti si registrano oltre centomila ricoveri. Per quanto riguarda i nuovi contagi, gli Stati Uniti hanno cominciato il nuovo anno con oltre 160.000 nuovi casi, dopo aver superato la barra dei 20 milioni. E si stanno avvicinando a 350mila morti. Con il rischio che ce ne saranno 100mila in più nel prossimo mese, secondo alcune proiezioni.
In Gran Bretagna oltre 50mila nuovi contagi al giorno da cinque giorni
Anche in Gran Bretagna la situazione è drammatica. I dati del governo mostrano che il Paese ha registrato cinque massimi giornalieri consecutivi, tutti superiori a 50.000 e quasi il doppio dei livelli di due settimane fa. Inoltre, gli ospedali hanno iniziato a ricevere lotti del vaccino sviluppato dall'Università di Oxford e AstraZeneca, approvati in settimana dai regolatori britannici. Circa 530mila dosi saranno disponibili in tutto il Paese da lunedì. I residenti delle case di cura e le persone che si prendono cura di loro, gli over 80 e il personale ospedaliero riceveranno le prime dosi. Più di un milione di persone nel Regno Unito ha ricevuto il vaccino Pfizer.
A Londra il governo ha deciso che tutte le scuole elementari resteranno chiuse fino al 18 gennaio. Anche se il provvedimento del ministro all'Istruzione Gavin Williamson, che i detrattori considerano una "imbarazzante inversione a U" rispetto alla decisione precedente di tenere chiuse fino al 18 solo le scuole delle aree più a rischio, non è ritenuto sufficiente, secondo il principale sindacato degli insegnanti, che ha chiesto la chiusura di tutte le scuole inglesi. Sul modello di Scozia, Galles e Nord Irlanda.
In Germania "lotteria per i vaccini nella Rsa"
Quanto alla Germania, il paese è reduce da una settimana in cui per la prima volta è stata superata la soglia dei mille morti in un giorno. La popolazione è preoccupata e ha accettato il nuovo lockdown imposto dal governo. Martedì prossimo Angela Merkel e i 16 leader regionali dei laender dovrebbero di comune accordo estendere le attuali restrizioni oltre il 10 gennaio, compresa la chiusura di scuole, negozi non essenziali, bar e ristoranti. Almeno per qualche settimana.
Intanto si è sollevata una polemica accesa sulla notizia che esiste una vera e propria lotteria per decidere chi vaccinare. È così che alcune case di riposo in Germania hanno deciso di far fronte alla carenza di dosi di vaccino, scatenando immediatamente una pioggia di critiche. A lanciare l'allarme è stato l' ex segretario di Stato alla sanità Lutz Stoppe, con un tweet in cui ha raccontato una vicenda che lo riguarda personalmente. "Mia madre di 88 anni - ha scritto - vive in una struttura per anziani a Francoforte. La vaccinazione contro il Covid è iniziata questa settimana. Le dosi non sono sufficienti, ora verrà estratto a sorte chi potrà essere vaccinato per primo".
Un'accusa molto diretta che ha scatenato oltre cento commenti dai quali si è scoperto che quello della casa di cura nella quale è ospitata la madre non è l'unico caso. C'è chi estrae i nomi, chi segue l'ordine alfabetico, quel che è certo è che i vaccini non bastano ed è il caso a decidere chi lo avrà per primo.
"Casa di riposo in Baviera: circa 30 anziani stanno insieme in una stanza e aspettano informazioni su chi verrà vaccinato e quando. Dovrebbe andare per cognome, ma dalla M in poi non c'è più un vaccino", è uno dei tanti racconti su twitter. Tra i post anche quello del presidente della commissione sanità del Bundestag Erwin Ruddel, che scaglia l'accusa più dura: "In altre strutture viene somministrato arbitrariamente dalle squadre di vaccinazione a persone" che non rientrano nei parametri di priorità.
In Francia ritardi nelle vaccinazioni
Arranca la campagna di vaccinazione in Francia, dove in una settimana sono state somministrate solo qualche centinaia di dosi (332 persone a venerdì, secondo CovidTracker) contro le 6.000 in Austria o le 36mila in Polonia (dati 30 dicembre). E adesso piovono le critiche sul governo: da l'Acadèmie de mèdecine, che ha deplorato l'inizio "molto lento" della campagna di vaccinazione al genetista e medico Alex Kahn, diversi esponenti della comunità sanitaria puntano l'indice sulla strategia vaccinale adottata.
Dopo un allentamento delle restrizioni per le festività, è stato anticipato il coprifuoco dalle 20 alle 18 per sei milioni di persone che vivono in 15 dipartimenti della parte orientale del paese, su richiesta delle autorità locali preoccupate per la progressione dell'epidemia.
L'Oms approva il vaccino Pzifer/BionNTech per i Paesi in via di sviluppo
L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha approvato il vaccino Pfizer/BioNTech per uso d'emergenza, aprendo la strada ai Paesi in via di Sviluppo per avviare campagne di vaccinazioni. Lo ha riferito la Cnn, ricordando che il via libera dell'agenzia Onu permette alle nazioni che non hanno enti regolatori propri o i mezzi per valutare rigorosamente l'efficacia e la sicurezza dei sieri, di poter accelerare i processi di approvazione e avviare i programmi di vaccinazione. Il siero Pfizer è stato approvato per primo dal Regno Unito, seguito da Usa, Canada e Ue.
Vaccinazioni in Vaticano al via dopo metà gennaio
La somministrazione del vaccino anti-Covid in Vaticano dovrebbe iniziare nella seconda metà di gennaio, "pianificata secondo i criteri di selezione delle categorie maggiormente esposte al contagio e secondo le adesioni volontarie. La priorità sarà data al personale sanitario e di pubblica sicurezza, agli anziani ed al personale più frequentemente a contatto con il pubblico", comunica la direzione Sanità e igiene. Le dosi saranno somministrate nell'atrio dell'Aula Paolo VI. I vaccini dovrebbero arrivare "nella seconda settimana di gennaio, in una quantità sufficiente a coprire il fabbisogno della Santa Sede"