martedì 25 marzo 2014
​Allarme Oxfam: la lotta alla fame torna indietro di decenni a causa dei cambiamenti climatici. «Azione urgente per ridurre i gas serra».
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"La lotta contro la fame torna indietro di decenni a causa dei cambiamenti climatici e l'attuale sistema alimentare è del tutto inadeguato ad affrontare la sfida. Senza un'azione urgente per ridurre le emissioni di gas serra, le conseguenze saranno devastanti: si stima, per esempio che potrebbero esserci 25 milioni di bambini in più malnutriti sotto i cinque anni nel 2050". È l'allarme lanciato oggi da Oxfam mentre i governi di tutto il mondo sono riuniti in Giappone per discutere il nuovo rapporto dell'Ipcc (il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici), da cui emerge che "il riscaldamento globale avrà un impatto sulla disponibilità di cibo ben più grave del previsto".    "Tutti i paesi sono impreparati ad affrontare l'impatto dei cambiamenti climatici e esiste un grande divario tra ciò che i governi stanno facendo e ciò che dovrebbero fare per rendere sicuro il nostro sistema alimentare", rileva il nuovo studio di ricerca di Oxfam, 'Un clima che affama: come impedire che i cambiamenti climatici facciano deragliare la lotta alla famè, che dà i voti ai governi per la loro azione su 10 dimensioni chiave nella lotta alla fame e al cambiamento climatico. Adattamento climatico - "Se i governi agissero sui cambiamenti climatici, si potrebbe sradicare la fame nel prossimo decennio e garantire cibo ai nostri figli e nipoti per la seconda metà del secolo. Per finanziare l'adattamento climatico, per esempio, non servono grandissime risorse- aggiunge Elisa Bacciotti, direttrice Campagne di Oxfam Italia- ai paesi più poveri servono circa 100 miliardi di dollari all'anno - che è appena il 5% del patrimonio delle 100 persone più ricche del mondo".
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