Colpo di scena (annunciato) nella tragica vicenda del Boing 777 malese abbattuto al confine tra l'Ucraina e la Russia. Mosca ha smentito lunedì di aver fornito ai separatisti i missili Buk terra-aria sospettati da Kiev e Washington di essere stati usati per abbattere l'aereo. Mosca "non ha fornito agli insorti sistemi missilistici Buk o altro materiale militare, ha detto il generale Andrei Kartapolov dello stato maggiore russo. I satelliti russi, ha spiegato ilministero della Difesa, hanno rilevato
un aereo da attacco Su-25che volava in direzione del Boeing malese. Inoltre, al momento del disastro, una batteria di missili ucraini Buk erano dispiegati verso Donetsk, hanno aggiunto ancora le autorità russe. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che
al momento del disastro aereo satelliti americani sorvolavano la zona e ha chiesto a Washington di condividere eventuali immagini documentate.Intanto il presidente ucraino Petro
Poroshenko ha ordinato il cessate il fuoco sulla zona dell'Est Ucraina dove si è schiantato l'aereo malese. "Le forze militari ucraine devono interrompere le operazioni e astenersi dall'aprire il fuoco in un raggio di 40 chilometri dal luogo della tragedia", ha detto dopo un incontro con l'ambasciatore malese a Kiev.Sono state recuperate quasi tutte le salme delle
298 vittime dello schianto del Boing abbattuto giovedì scorso. Accompagnati da rappresentanti dell'Osce, e sorvegliati da miliziani armati filorussi, gli inquirenti olandesi hanno aperto i cinque vagoni ferroviari dove sono conservati i cadaveri dei passeggeri del volo MH17 della Malaysia Airlines, partito da Amsterdam e mai arrivato a Kuala Lampur.Intanto il presidente russo
Vladimir Putin, che domenica in una telefonata con il premier olandese Mark Rutte aveva annunciato «collaborazione» alle indagini, in un
video messaggio torna ad accusare Kiev. "Questa tragedia non sarebbe avvenuta - sostiene - se il 28 giugno non fossero riprese le ostilità in Ucraina dell'Est". Allo scadere del cessate il fuoco unilaterale dichiarato da Kiev il 20 giugno, l'esercito ha ripreso l'offensiva contro i separatisti nelle regioni orientali, non raccogliendo l'appello della Russia a prolungare la tregua per continuare i negoziati avviati dal "gruppo di contatto".Ed è ancora
mistero sulle due scatole nere con le registrazioni dei dati del volo. I filorussi affermano di aver recuperato "materiale proveniente dalle scatole nere" e di essere disposti a consegnarlo ad osservatori internazionali. Ma il governo di Kiev ha diffuso intercettazioni telefoniche (non verificabili) in cui un presunto ribelle dice a un compagno che "i nostri amici dall'alto, intendo la gente di Mosca" vogliono che le scatole nere vegano fatte sparire.Sulla Russia si rafforza il pressing di Europa e Stati Uniti. In un
colloquio telefonico a tre fra Hollande, Merkel e Cameron, come
riferito dall'Eliseo, è stato concordato che se la Russia non prenderà le "misure necessarie" per favorire l'accesso alla zona del disastro l'Ue "ne trarrà le conseguenze"
martedì al Consiglio
Affari Esteri, la riunione a Bruxelles dei ministri degli Esteri
dell'Unione. Anche
Matteo Renzi, presidente di
turno della Ue, ha riferito che "stiamo seguendo con attenzione
sia la situazione in Medio Oriente sia in Ucraina con alcuni
contatti internazionali e ora farò alcune telefonate, la prima
con il presidente Hollande. Il Consiglio europeo deve dare risposte
nette e chiare".Il segretario di Stato
Usa
John Kerry è stato ben poco diplomatico: "I ribelli in
Ucraina hanno probabilmente abbattuto l'aereo della Malaysia
Airlines. Nell'ultimo mese c'è stato un flusso di armi dalla
Russia in Ucraina, ed è chiaro che il sistema di missili usato
veniva dalla Russia". Kerry ha poi accusato gli insorti di aver alterato o fatto sparire le prove: "C'è bisogno di un accesso completo: è il
momento della verità per la Russia. Alcuni dei leader dei
separatisti sono russi. La Russia addestra i separatisti, li
sostiene e rifiuta di chiedere loro pubblicamente di fare cose
che sono necessarie. Ulteriori sanzioni sono possibili. Siamo in
contatto con i nostri alleati europei su quali saranno le
prossime mosse". Anche l'Italia si è detta disponibile a
mandare un esperto dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del
volo per indagare sul disastro.