Il governo iracheno ha invitato esplicitamente la Turchia a rispettare le relazioni di buon vicinato e a ritirare immediatamente le sue forze militari dal territorio dell'Iraq. Lo riferisce un comunicato dell'ufficio del primo ministro, Haider al Abadi. Il governo sostiene di essere venuto a conoscenza che un certo numero di truppe turche e mezzi corazzati sono entrati entro i confini dell'Iraq , precisamente nell'area della provincia di Ninive, senza la richiesta o l'autorizzazione delle autorità federali. "Questo fatto è considerato una grave violazione della sovranità irachena e non è conforme con alla buone relazioni di vicinato tra l'Iraq e la Turchia, la quale è tenuta a rispettarle", spiega il comunicato che invita Ankara a ritirare immediatamente le sue forze di sicurezza. Nella giornata di ieri la Turchia avrebbe schierato delle unità di fanteria dotate di armi pesanti nella periferia di Mosul, città dell'Iraq settentrionale in mano allo Stato islamico dal giugno 2014. Ad affermarlo il portavoce delle Unità per la mobilitazione popolare (Pmu, milizie sciite) per la provincia di Ninive, Mahmoud Alsurja, in un comunicato stampa diffuso dalla stampa locale. Si tratterebbe in particolare di "tre unità militari turche dotate di armi pesanti". Secondo il portavoce delle Pmu, le forze di terra turche si starebbero preparando a sostenere la coalizione internazionale nell'offensiva per riconquistare Mosul. Stamattina la Turchia ha fatto sapere di aver inviato 150 soldati turchi entrati nell'area di Bashiqa della regione di Mosul, in Iraq, che è sotto il controllo del Daesh dal giugno 2014. Il battaglione sarà impegnato in una missione di addestramento delle forze anti-Daesh. Poco prima la Cnn aveva dato la notizia di 1.200 soldati turchi entrati in Iraq nell'area di Mosul. Del nuovo dispiegamento di forze sarebbe stato a conoscenza anche il comando della Coalizione internazionale anti-terrorismo a guida Usa. Secondo quanto riporta l'agenzia statale Anadolu, le truppe sostituiranno un'unità che era stata schierata nella zona lo scorso anno. Le stesse fonti di sicurezza indicano che i soldati si trovavano già nel Kurdistan iracheno, da cui si sarebbero ora spostati verso Mosul con almeno 20 carri armati.