"Il nostro villaggio è stato
quasi spazzato via: la maggior parte delle case è stata
sepolta dalle frane o crollata. La metà delle persone del mio
villaggio è morta o dispersa: siamo impotenti e ora abbiamo
anche paura delle piogge in arrivo". Dall'incubo del dopo
terremoto in Nepal arrivano le prime sconvolgenti testimonianze
dei sopravvissuti. Tra queste il racconto di Vim Tamang, un
residente di Manglung, villaggio vicinissimo all'epicentro del
sisma che dice: "Non sappiamo che fare, siamo impotenti".
A complicare la già tragica situazione anche il tempo, con i
meteorologi che prevedono pioggia e temporali nelle prossime
ore.Uno degli alpinisti sorpresi dal
sisma sull'Everest ha invocato soccorsi al campo base, rimasto
parzialmente sommerso dall'"enorme valanga" di neve innescata
da sisma, avvertendo che se non arriveranno in tempi rapidi,
moriranno altre persone.
Il rumeno, Alex Gavan, ha inviato un Sos tramite Twitter,
confermando che la situazione è molto critica. E poi ha
aggiunto: "Ho aiutato a cercare e trarre in salvo le persone
coinvolte, in un'enorme area di rovine. Molti erano morti,
molti di più gravemente feriti. E ne moriranno altri se non
arriveranno gli elicotteri quanto prima".
Una fonte dell'ufficio del turismo nepalese aveva in
precedenza confermato che il campo base sul monte Everest è
stato travolto dalla valanga; e aveva identificato in 10 le
vittime, diverse dei quali stranieri. Secondo i media indiani
però le vittime sul monte Everest sono almeno 18."Ci sono ancora lunghe scosse di
assestamento, un paio veramente forti. Siamo chiusi nel compound
americano" di Kathmandu "molto danneggiato. Possiamo sentire
molte sirene". Lo ha riferito all'Ansa un dipendente dell'Undp
(Programma dell'Onu per lo Sviluppo) in Nepal, Chris Decker, a
qualche ora dal forte terremoto.
"Stiamo bene, ma molto spaventati", aveva scritto Decker
stamani, subito dopo il sisma, sul suo profilo Facebook per
rassicurare familiari e amici.