L'unica causa possibile della
sciagura dell'A321 precipitato sabato nel Sinai sarebbe "un fattore esterno" al velivolo: lo sostiene un dirigente della Metrojet (ex Kogalymavia), la
compagnia a cui apparteneva l'aereo, citato da Ria Novosti. "Un
A-321 non può spaccarsi in aria per il
malfunzionamento di un qualsiasi sistema tecnico".
Neanche
"un totale shutdown", ha spiegato il manager, "potrebbe
provocare la
disintegrazione in volo", cosa invece
accaduta secondo gli inquirenti e testimoniata dal fatto che
i
rottami sono sparsi su un'area enorme, circa 20 chilometri
quadrati. D'altra parte, l'Airbus precipitato in Egitto era stato sottoposto "a tutti i
controlli necessari" e "entrambi
i motori erano in perfette condizioni", aggiunge la
compagnia.
Prende quindi corpo l'ipotesi che la tragedia possa essere
stata provocata dall'
esplosione di una bomba. Ad avvalorare questa pista si aggiungono i primi esiti dell'esame delle scatole nere, dai quali risulterebbe che
il pilota non aveva lanciato alcun allarme e che
l'Airbus 321 non è stato colpito da un corpo esterno. Escluso quindi l'abbattimento da parte di un missile.
Per il Cremlino non si
può escludere che sia stato un attacco terroristico a far
precipitare l'Airbus.
"In questo momento non si può escludere nessuna ipotesi", ha
spiegato alla stampa il portavoce del presidente, Vladimir
Putin, Dmitri Peskov, come riporta Ria Novosti.
Lo Stato islamico (Is) aveva rivendicato su Twitter l'abbattimento dell'Airbus, ma Egitto e Russia avevano subito scartato l'ipotesi in quanto la quota a cui stava volando l'aereo (9.000 metri) è incompatibile con la gittata dei missili a spalla di cui dispongono i miliziani jihadisti.Intanto è atterrato
a San Pietroburgo l'aereo con le salme di 144 passeggeri del volo 9268 precipitato sabato mattina. In tutto le vittime sono state 224.