Sebbene la maggior parte della droga transiti dall’Africa occidentale diretta in Europa, sono sempre più allarmanti le cifre riguardo a un aumento del consumo a livello locale. «La situazione è terribile», conferma Morie Ngobeh, a capo del centro di recupero “City of rest” nella capitale della Sierra Leone, Freetown: «La necessità di intervenire contro l’abuso di droga è aumentata in maniera esponenziale. I genitori continuano a portare i figli nei centri di riabilitazione» Ma non ci sono più spazi, continua Ngobeh: «Il problema della droga si aggrava di giorno in giorno».Secondo Kellie Conteh, coordinatrice dell’Ufficio per la sicurezza nazionale (Ons) per «ogni tonnellata di cocaina che passa in Sierra Leone, almeno due chili si fermano nella capitale». Il livello di disoccupazione tra i giovani sierraleonesi è altissimo (60% nel 2010), per questo chi abusa di droghe entra nel mondo del crimine per guadagnare i soldi necessari a soddisfare la propria dipendenza. «Il crescere di tale consumo persino tra i minori ti devasta il cuore», ammette invece Mshelia Kuka, direttore dell’Agenzia nazionale per l’applicazione delle leggi contro la droga (Ndlea) nello Stato di Imo, nel Sud della Nigeria. Secondo le autorità nigeriane «la maggioranza dei criminali arrestati risultano positivi al consumo di droghe, facendo della loro dipendenza – spiega una fonte della polizia di Imo – un catalizzatore per ruberie e terrorismo». E i cartelli dell’America Latina che operano in Africa occidentale stanno devastando il futuro di intere generazioni di giovani già in difficoltà. «Dobbiamo pagare meglio i poliziotti e rafforzare le nostre istituzioni», ammette Arthur Kenney, professore del Ghana e autore del libro “L’invasione della droga in Africa occidentale”. Che conclude: «la droga per migliaia dei nostri giovani rischia di provocare una catastrofe umanitaria, sempre più difficile da gestire».