Vladimir Putin torna in scena per il
"giorno più lungo". Il presidente della Russia, i cui rapporti
con l'occidente restano tesissimi per la crisi in Ucraina, è
volato in Francia per partecipare alle cerimonie
di commemorazione per i settant'anni dello sbarco in Normandia.
Per il capo del Cremlino, si tratta dei primi faccia a faccia
con i leader occidentali dopo l'annessione della Crimea alla
Russia e l'esclusione di Mosca dal G7.
Così mentre da Bruxelles arrivano nuove minacce di sanzioni contro la Russia, Putin è sbarcato a Parigi dove ha esordito cenando con il presidente francese Francois Hollande, reduce da una prima cena con Barack Obama, e dove già
nel pomeriggio ha incontrato il premier britannico David
Cameron, a Parigi assieme alla regina Elisabetta II.
Domani sarà
invece il turno di una bilaterale con la cancelliera tedesca
Angela Merkel, in una girandola di incontri che in effetti
sembrano sottolineare il tentativo europeo di rilanciare il
dialogo con il Cremlino, al di là dei moniti ispirati in sede G7
dall'amministrazione Usa.
Per evitare incidenti diplomatici, Hollande si è dovuto
d'altronde produrre stasera in delicato numero di equilibrismo
diplomatico, organizzando due cene distinte. La prima, intorno
alle 19.15, con Barack Obama in un ristorante di lusso nei
pressi dell'Arco di Trionfo.
La seconda con Putin, neanche due
ore dopo, alle 21 all'Eliseo. Un programma che certo - scherza
qualcuno - non contribuisce al peso forma del presidente
francese, costretto alla fine a mangiare due volte. Ma che serve
a evitare che i leader di Washington e Mosca, ai ferri corti
anche per il dossier siriano, oltre che per la crisi in Ucraina, si trovino seduti allo stesso tavolo.
Nel primo pomeriggio, da Bruxelles, il presidente americano
non ha intanto esitato a dirsi "preoccupato" per la decisione di
Parigi di confermare, almeno per ora, il contratto di vendita
alla Russia di alcune navi militari Mistral. Mentre tra gli
argomenti sul tavolo dell'incontro Hollande-Obama, a base di
pesce e vino francese al ristorante Le Chiberta, una stella
Michelin, non è mancato lo spinoso dossier legato al rischio di
maxi-multa della giustizia Usa contro la banca francese
Bnp-Paribas, che l'Eliseo vorrebbe evitare o almeno limitare.
Ma questa intensissima vigilia del D-Day (che molti cronisti
hanno ribattezzato il 'Diplomatic Day), è servita anche per
altri incontri bilaterali, con il 'reprobò Putin decisamente al
centro delle attenzioni. Come nel caso del faccia a faccia
svoltosi all'aeroporto parigino di Roissy Charles-de Gaulle, in
una saletta privata, con il premier britannico, David Cameron,
primo leader occidentale a parlare a quattr'occhi con il capo
del Cremlino dopo la contestata annessione della Crimea a marzo.
Molto atteso tuttavia è soprattutto il colloquio che il
presidente russo ha in agenda con la cancelliera tedesca
Merkel, a margine delle grandi celebrazioni in Normandia, a cui
sono attesi una ventina di capi di Stato e di governo, tra cui
il presidente Giorgio Napolitano. Ieri, in un'intervista a
Europe 1, il leader del Cremlino ha lasciato intendere di essere
pronto a incontrare il nuovo presidente ucraino Petro
Poroshenko, atteso anch'egli nei luoghi dello sbarco. Ma è tornato anche a fissare i suoi paletti, rispendendo per le rime
a Obama e additando gli Usa come gli artefici di una vera
"politica aggressiva" sullo scacchiere internazionale.