"Noi abbiamo
l'impressione che ormai il peggio - mi riferisco alla violenza -
sia passato e che si vada verso una tregua, non dico permanente,
ma stabile per molto tempo". Così il custode di Terra Santa,
padre Pierbattista Pizzaballa, commenta alla
Radio Vaticana le
prime ore di tregua nella Striscia di Gaza."La situazione
rimane molto tesa, perché questa violenza non è soltanto fisica,
ma ha influito molto anche nelle relazioni tra israeliani e
palestinesi - afferma -. Ci auguriamo che, passata questa ondata
terribile, si possa poco alla volta ricominciare a ritessere
nuovamente le fila di queste relazioni, cosa che comunque resta
necessaria e imprescindibile per entrambi".Per padre Pizzaballa, comunque, nel prossimo futuro nella
Striscia "non ci saranno grossi cambiamenti. Non credo che la
Striscia di Gaza sarà improvvisamente smilitarizzata. Penso che
questa situazione resterà ambigua come lo è ora, per ancora
molto tempo". E per superare l'impatto catastrofico di queste
settimane "innanzitutto, bisogna pregare - dice -. Poi, altra
cosa, dobbiamo lavorare nella società. Proprio la Lettura di
oggi, del Profeta Geremia, parla di una ferita inguaribile, che
però il Signore ha sanato. Ecco, noi dobbiamo partire da lì.
Anche le cose che sembrano impossibili, sono possibili se le
vogliamo fare".E a proposito del recente viaggio di papa Francesco e del
significato della sua presenza in Terra Santa, per il padre
custode "il ricordo di quella visita è ancora molto fresco,
perché sono passati solo pochi mesi e ci dice che è possibile
dire la verità, nel rispetto l'uno dell'altro. È possibile
parlarsi, senza negarsi, è possibile, anche come religiosi,
continuare a dialogare l'uno con l'altro, basta volerlo fare. Ci
ha dimostrato che, se si vuole, è possibile".