martedì 5 agosto 2014
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"Noi abbiamo l'impressione che ormai il peggio - mi riferisco alla violenza - sia passato e che si vada verso una tregua, non dico permanente, ma stabile per molto tempo". Così il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, commenta alla Radio Vaticana le prime ore di tregua nella Striscia di Gaza."La situazione rimane molto tesa, perché questa violenza non è soltanto fisica, ma ha influito molto anche nelle relazioni tra israeliani e palestinesi - afferma -. Ci auguriamo che, passata questa ondata terribile, si possa poco alla volta ricominciare a ritessere nuovamente le fila di queste relazioni, cosa che comunque resta necessaria e imprescindibile per entrambi".Per padre Pizzaballa, comunque, nel prossimo futuro nella Striscia "non ci saranno grossi cambiamenti. Non credo che la Striscia di Gaza sarà improvvisamente smilitarizzata. Penso che questa situazione resterà ambigua come lo è ora, per ancora molto tempo". E per superare l'impatto catastrofico di queste settimane "innanzitutto, bisogna pregare - dice -. Poi, altra cosa, dobbiamo lavorare nella società. Proprio la Lettura di oggi, del Profeta Geremia, parla di una ferita inguaribile, che però il Signore ha sanato. Ecco, noi dobbiamo partire da lì. Anche le cose che sembrano impossibili, sono possibili se le vogliamo fare".E a proposito del recente viaggio di papa Francesco e del significato della sua presenza in Terra Santa, per il padre custode "il ricordo di quella visita è ancora molto fresco, perché sono passati solo pochi mesi e ci dice che è possibile dire la verità, nel rispetto l'uno dell'altro. È possibile parlarsi, senza negarsi, è possibile, anche come religiosi, continuare a dialogare l'uno con l'altro, basta volerlo fare. Ci ha dimostrato che, se si vuole, è possibile".
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