Circa settecento bambini sono stati
uccisi o sono rimasti mutilati in Iraq dall'inizio dell'anno e
alcuni di loro sono stati utilizzati negli attacchi kamikaze
compiuti dalle milizie jihadiste dello Stato Islamico (Is). Lo
ha denunciato Leila Zerrougui, rappresentante speciale delle
Nazioni Unite per i bambini e i conflitti armati.Rivolgendosi al Consiglio di Sicurezza durante un dibattito su
questo dossier, Zerrougui ha inoltre riferito del reclutamento di
bambini-soldato da parte delle "milizie alleate del governo
iracheno" e che combattono contro l'Is.
I jihadisti "ricorrono a bambini di appena tredici anni per
trasportare armi, sorvegliare posti strategici e arrestare civili", ha detto. "Altri bambini partecipano ad attacchi kamikaze". Zerrougui ha sottolineato che "numerosi bambini" sono
stati arrestati dal governo iracheno a luglio e che si ignora il
loro luogo di detenzione.
"Sono esterrefatta dal totale disprezzo per la vita umana che
dimostra lo Stato Islamico nella sua rapida avanzata in Siria e
in Iraq", ha detto.Lo Stato Islamico, che ha
conquistato vasti territori tra Siria e Iraq, figura dal 2011 in
una lista nera dell'Onu, a causa in particolare dei suoi attacchi
contro le scuole.
Nel suo discorso Zerrougui ha denunciato l'impiego dei bambini anche da parte dei miliziani islamici radicali di Boko Haram in Nigeria. Nel corso degli attacchi contro
le scuole, ha ricordato, "nel 2013 sono morti
almeno 100 studenti e 70 insegnanti". "Il rapimento
delle studentesse di Chibok nel mese di aprile ha
sconvolto il mondo intero - ha aggiunto - Oltre 200 ragazze sono
ancora nelle mani di Boko Haram, e per questo invito il governo
della Nigeria e i suoi partner ad adottare ogni misura per
riportarle a casa". Zerrougui ha poi precisato che secondo
alcune informazioni, Boko Haram ha reclutato e usato bambini e
bambine di 12 anni nei suoi attacchi, anche nei raid sulle
scuole.