La Farnesina sta seguendo
"attentamente" il caso di un italiano scomparso in Libia:
la conferma è stata data dal ministro degli Esteri, Paolo
Gentiloni, parlando a Londra prima di un vertice sulla
lotta all'Is.
Il titolare della Farnesina ha parlato di
"irreperibilità" senza sbilanciarsi sull'eventualità di un
sequestro del connazionale. Si tratta di
Ignazio Scaravilli, catanese, 70 anni, chirurgo ortopedico specializzato in interventi sulla mano. "Seguiamo il caso con il riserbo che è consueto in questi casi", ha spiegato Gentiloni. La procura di Roma ha già aperto un fascicolo.
Secondo quanto si è appreso, l'uomo era partito prima di Natale con altri 3-4 colleghi siciliani per operare in un ospedale di Tripoli. Con lui sarebbe partita anche la moglie. Di Scaravilli non si sa più nulla dal pomeriggio del 6 gennaio scorso. Il fascicolo aperto dal pm Sergio Colaiocco, contro ignoti, è per sequestro di persona con finalità di terrorismo.
Nel suo sito web Scaravilli ricorda che ha lavorato per 35 anni in ospedale come
aiuto e primario del pronto soccorso. Parallelamente ha svolto
attività privata in studio e alla clinica Morgagni di Padova,
come direttore del reparto di fisioterapia e riabilitazione.
Dal 1983 ha anche lavorato in un poliambulatorio da lui
creato in Sicilia: prima a Paternò, poi a Catania. Adesso, riferisce, collabora con le cliniche Di Stefano
Velona di Catania e Diaz di Padova.
"Svolgo
la mia attività - chiosa - per
passione e testarda voglia di aiutare il paziente a superare le
proprie sofferenze e a recuperare il più possibile la propria
libertà di movimento".