Orrore senza fine. Non si ferma la scia di sangue che ogni giorno I'sis lascia dietro di sé. Gli jihadisti sunniti hanno decapitato 4 combattenti curdi, di cui
tre erano donne, catturati durante gli scontri nella zona
dell'enclave siriana di Kobane. Lo ha riferito l'Osservatorio
siriano per i diritti umani, precisando che le teste dei
miliziani sono state esposte nella città di Jarablis. Gli
jihadisti, ha aggiunto l'Ong basata a Londra, continuano ad
avanzare da est e ora c'è solo una valle tra loro e Kobane.
Dall'avvio dell'offensiva il 16 settembre scorso, l'Isis ha
preso il controllo di non meno di 70 villaggi, costringendo
200mila civili curdi alla fuga. Sono stati invece liberati più di 70
studenti curdi che erano stati rapiti nei dintorni di Aleppo il
29 maggio scorso.
Intanto le forze aeree britanniche hanno
effettuato i primi raid aerei contro gli jihadisti dell'Isis
nel nord dell'Iraq. Lo ha comunicato il ministro della Difesa,
Michael Fallon, annunciando che i tornado hanno distrutto un
deposito di armi pesanti e un veicolo armato di mitragliatrici. Proprio dall'Inghilterra arriva un nuovo allarme sull'Isis che rappresenterebbe una minaccia nucleare. A sostenerlo è stata il ministro dell'Interno
britannico, Theresa May, parlando dal palco del congresso dei
conservatori in corso a Birmingham. "L'Isis potrebbe presto
entrare in possesso di armi chimiche, biologiche o persino
nucleari", ha detto May, aggiungendo che questo "è il primo
vero e proprio Stato terrorista al mondo". I toni allarmistici
di May sono stati subito appoggiati dagli interventi di altri
delegati che, insieme al ministro, hanno ripetuto che "l'Isis
è una seria minaccia che dobbiamo fermare", anche perché,
come ha ribadito il titolare degli Interni, "stanno operando a
poche ore di volo dal nostro Paese".