giovedì 14 maggio 2015
​I jihadisti del Califfato marciano verso la città. Il sito archeologico rischia la devastazione come accaduto in Iraq.
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Dopo aver devastato diversi siti archeologici in Iraq, i jihadisti dell'Is (o Isisi) ora minacciano Palmira in Siria, dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità. È l'allarme lanciato dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, dopo la sconfitta dei soldati del regime di Bashar al Assad nei pressi del sito archeologico. Come ha sottolineato il direttore dell'Ong, Rami Abdel Rahman, "Palmira è minacciata, l'Isis ha conquistato tutte le postazioni dell'esercito" tra Al-Sukhnah e il sito archeologico, ritrovandosi a meno di due chilometri dalle rovine, nella sua avanzata verso la cittadina. A Palmira si trovano le rovine di una grande città, considerata uno dei principali centri culturali del mondo antico. I suoi templi e il colonnato, celebri in tutto il mondo, sono in pericolo se gli jihadisti dovessero arrivarci, replicando le distruzioni compiute a Nimrud e Hatra in Iraq. Proprio per affrontare questa minaccia è in corso al Cairo una conferenza internazionale. Il direttore delle antichità siriano, Maamoun Abdulkarim, ha confermato la minaccia: "se la città cade, sarà una catastrofe internazionale, una ripetizione delle barbarie e dei saccheggi che abbiamo visto a Nimrud, Hatra e Mosul". La moderna città di Tadmur ospita 1.800 famiglie, scappate da Al-Sukhnah, caduta mercoledì nelle mani degli jihadisti, tra ingenti perdite per entrambe le parti, con 70 morti per l'esercito siriano e 40 per l'Isis, tra cui due comandanti. Secondo i siti web jihadisti, uno di questi è Abu Malik Anas al-Nashwan, apparso in un video dell'Isis in cui vengono decapitati 28 cristiani etiopi ed eritrei in Libia.
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