Circa 5.000 persone scappano
dall'Eritrea ogni mese a causa di violazioni di diritti umani
"sistematiche e su vasta scala". È quanto si legge nel rapporto
diffuso oggi dalla Commissione di inchiesta Onu sull'Eritrea, in
cui si sottolinea come gli eritrei in fuga dal loro Paese siano a
rischio di "cattura, tortura e morte per mano di trafficanti di
esseri umani senza scrupoli".
Al termine di un anno di inchiesta, i tre membri della
Commissione creata lo scorso anno dal Consiglio Onu per i diritti
umani hanno descritto in un rapporto un sistema repressivo che
controlla la popolazione attraverso "un vasto apparato di
sicurezza presente a tutti i livelli della società". "Le
informazioni raccolte attraverso un sistema di controllo
pervasivo sono usate in modo assolutamente arbitrario per
mantenere la popolazione in una condizione di perenne ansia - si
legge nel documento - non è la legge che governa gli eritrei, ma
la paura".
Secondo la Commissione, alcune delle violazioni dei diritti
umani "potrebbero rappresentare crimini contro l'umanità".
Il rapporto, che sarà presentato al Consiglio Onu per i diritti
umani il prossimo 23 giugno, è stato redatto al termine di un
anno di indagine compiuta fuori dall'Eritrea, dal momento che il
governo non ha mai risposto alla richiesta della Commissione di
avere accesso al Paese. I tre membri della Commissione hanno
intervistato circa 550 eritrei in otto Paesi e hanno ricevuto 160
relazioni scritte.