Al termine di elezioni municipali
drammatiche, costellate da episodi di violenza e da
intimidazioni, Nazareth (Galilea) ha eletto ieri un nuovo
sindaco:
Ali Salam, leader di una lista locale sostenuta dal
Movimento islamico e dai nazionalisti del partito Balad.
Salam ha nettamente distaccato il sindaco uscente Ramez
Jeraisy, da 20 anni in carica e sostenuto da una coalizione
filo-comunista, raccogliendo 27 mila voti contro i 17 mila del
suo contendente.Il ministero degli interni israeliano si è visto costretto
ad indire un secondo turno di voto a Nazareth perché il
precedente, svoltosi nell'ottobre 2013, si era concluso con un
pareggio di fatto fra Salam e Jeraisy e si era trascinato per
mesi in varie istanze giudiziarie con ripetuti spogli di urne
contestate.
Mentre in città la tensione saliva, sia Jeraisy sia Salam
(che è stato a lungo vice-sindaco di Nazareth) si sono visti
costretti a ricorrere a misure prudenziali e a girare con
scorte. Ieri, durante il voto, centinaia di agenti di polizia
hanno presidiato i seggi per impedire possibili incidenti.In dichiarazioni alla stampa
Salam ha affermato che il suo
successo è una conseguenza della insoddisfazione generale
creata - a suo parere - dalla lunga gestione del municipio da
parte di Jeraisy, un esponente della comunità cristiana locale,
che rappresenta il 27 per cento della popolazione.
Jeraisy ha da parte sua attaccato il rivale sostenendo che la
sua vittoria è giunta grazie a una "coalizione abnorme fra
radicali islamici e nazionalisti ed esponenti locali del
Likud".
Nazareth è considerata la capitale politica della minoranza
araba in Israele e l'esito del voto, secondo analisti, potrebbe
avere ripercussioni su scala nazionale.