martedì 16 luglio 2013
Le forze di sicurezza hanno sparato lacrimogeni per disperdere i sostenitori del deposto presidente Morsi: 261 feriti. L'inviato di Obama: evitare arresti su base politica. Attesa per oggi Catherine Ashton (Ue).
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È di sette morti il bilancio degli scontri nella nottata di ieri al Cairo tra i sostenitori del deposto presidente egiziano Mohammed Morsi e le forze dell'ordine. Lo riferisce il ministero della Sanità, secondo il quale i feriti sono 261. Le forze di sicurezza, che hanno sparato lacrimogeni per disperdere i manifestanti, sarebbero intervenute per sgomberare il ponte "6 ottobre" il cui accesso era stato bloccato dai sostenitori del deposto presidente dei Fratelli Musulmani.Gli scontri sono stati meno gravi e più concentrati rispetto a quelli degli ultimi giorni, dopo che l'esercito ha deposto Morsi il 3 luglio scorso. Ma dopo una settimana di calma relativa, la battaglia di strada di ieri sera, che è avvenuta vicino al Museo Egizio, potrebbe alimentare di nuovo i timori sull'effettiva stabilità dell'Egitto.Il vice segretario di Stato Usa William Burns, in visita al Cairo, ha detto ieri che Washington non ha alcuna intenzione di intromettersi negli affari interni dell'Egitto, ma allo stesso tempo ha ribadito la necessità di evitare "arresti su base politica" in riferimento al fermo a cui è sottoposto da 12 giorni il presidente Morsi.Secondo fonti governative egiziane, oggi è attesa in visita anche Catherine Ashton, rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza. La sua visita potrebbe coincidere con la formazione del nuovo governo, probabilmente affidato all'economista liberale Hazem Beblawi.E mentre l'esercito egiziano è impegnato in un duro confronto con ribelli armati nel Sinai, Israele ha consentito la dislocazione in quella regione di due nuovi battaglioni in deroga agli accordi di smilitarizzazione.
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