Un anno nero per il presidente egiziano Mohamed Morsi, eletto a fine giugno 2012. Un anno contraddistinto da violente proteste da parte dell'opposizione contro i Fratelli musulmani al potere. Un anno dove i militari - per anni ago della bilancia sotto il regime di Mubarak - sono stati tenuti a freno e oggi hanno lanciato un ultimatum alle forze politiche a rispondere alla richieste del popolo. Ma vediamo le date più significative degli ultimi 12 mesi.
GIUGNO 2012 la Commissione elettorale annuncia la vittoria di Morsi alle presidenziali, un islamico che promette di ricostruire l'Egitto e ridare dignità agli egiziani in uno stato non teocratico, ma che faccia riferimento alla Sharia. L'ex presidente Mubarak trasferito dal carcere in ospedale per un aggravamento delle sue condizioni.
LUGLIO 2012 Si apre una disputa tra Morsi e il potere giudiziario. Viene sciolta l'Assemblea del popolo. La querelle continua fino ad oggi. Scontri davanti alla sede dell'Assemblea del popolo, tra sostenitori e oppositori del presidente.
AGOSTO 2012 Nasce il governo del primo presidente dei Fratelli musulmani; al palazzo presidenziale sfilano davanti a Morsi 35 ministri, oltre al premier, Hisham Kandil. Un commando attacca un posto di frontiera all'altezza della striscia di Gaza, provocando la morte di una ventina di poliziotti. Tre giorni dopo Il Cairo esegue raid aerei sul Sinai, uccidendo almeno 20 sospetti miliziani islamici.
SETTEMBRE 2012 Manifestanti assediano l'ambasciata Usa al Cairo, protestando contro il controverso film anti-Islam.
OTTOBRE-NOVEMBRE 2012 Morsi si attribuisce poteri eccezionali, l'opposizione insorge, violenze a piazza Tahrir, scontri ad Alessandria. Il Consiglio dei giudici protesta.
DICEMBRE 2012 Morsi indice il referendum costituzionale e ordina all'esercito di assumere poteri della sicurezza. Manifestanti tentano assalto al palazzo presidenziale. La polizia spara lacrimogeni. Il presidente annulla il decreto con il quale aveva reso inappellabili le sue decisioni. Il 25 viene approvata la nuova Costituzione.
GENNAIO 2013 Violenze, scontri, morti e feriti nel secondo anniversario della rivoluzione che ha deposto Mubarak. Una trentina di morti nella strage allo stadio a Port Said.
FEBBRAIO-MARZO Si susseguono proteste, manifestazioni e assalti alle sedi della Fratellanza. Le tensioni si allargano anche fra cristiani e musulmani. Agli scontri interconfessionali seguono arresti, altre manifestazioni, feriti e vittime.
APRILE-GIUGNO Ancora proteste e scontri interreligiosi. Al Cairo il sangue scorre davanti alla cattedrale dove si celebrano i funerali dei copti. La procura ordina di riportare Mubarak in carcere dall'ospedale. Il movimento Tamarod (ribelli) annuncia di avere raggiunto l'obiettivo di 15 milioni di firme alla petizione che chiede le dimissioni del presidente. Dal 20 giugno a oggi altri raduni fra sostenitori e oppositori a Morsi con assalti, attentati, feriti e vittime. L'esercito si dice pronto ad intervenire fino all'annuncio di oggi di un ultimatum.