giovedì 24 marzo 2016
​I governativi entrano nella zona nord della città, i cui scavi archeologici sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
LA SCHEDA Palmira, teatro dell'orrore
Siria, la linea del fronte di Palmira
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Oltre un anno fa era stata considerata il simbolo del crollo verticale della resistenza del regime di Bashar al-Assad. Ora segna il progressivo arretramento del Daesh in terra di Siria. Le truppe governative, dopo giorni di bombardamenti dell’aviazione russa e di Damasco, sono entrate nella zona nord della città di Palmira, i cui scavi archeologici sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Le truppe sono penetrate nell’area settentrionale «dove si trovano gli alberghi e hanno obbligato i combattenti del Daesh a ripiegare in centro, nella zona dei giardini». Lo ha riportato un inviato dell’agenzia russa Ria Novosti. Da ore i jihadisti, attraverso altoparlanti, avevano esortato gli abitanti ad allontanarsi dalla città. I jihadisti hanno anche minato l'area occidentale del centro abitato per impedire l'avanzamento delle truppe. Palmira e le sue rovine greco-romane, era caduta nelle mani del Califfato il 20 maggio dell’ scorso anno, dopo un'offensiva in cui ha conquistato ampie zone del settore orientale della provincia di Homs, alla frontiera con l'Iraq.LA SCHEDA Palmira, teatro dell'orrore Mentre la tregua sembra reggere nel resto delle zone controllate da governo e milizie dell’opposizione e a Ginevra i colloqui vivono una sorta di situazione di stallo, un impulso alle mediazioni potrebbe venire dall’incontro che si tiene a Mosca tra il segretario di Stato americano John Kerry e l’omologo russo Sergeij Lavrov. A margine dell’incontro, e prima dell’incontro al Cremlino con il prsidente Vladimir Putin, Kerry ha voluto ribadire che il cessate il fuoco in vigore dal mese scorso in Siria, grazie a un accordo fra Russia e Stati Uniti, ha «ridotto i combattimenti dell'85-90 per cento».
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