Ha rotto il lungo silenzio sull'Egitto con un comunicato in cui si dice "preoccupato" ma non usa la parola "golpe". Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato così i fatti di Egitto: "Siamo profondamente preoccupati per la decisione delle Forze Armate egiziane di rimuovere il presidente Morsi e sospendere la Costituzione. Faccio ora appello alle forze armate egiziane affinché agiscano rapidamente e responsabilmente per restituire piena autorità ad un governo civile democraticamente eletto, il più presto possibile, attraverso un processo inclusivo e trasparente". Inoltre Obama ammonisce l'esercito a evitare "qualsiasi arresto arbitrario ai danni del presidente Morsi e dei suoi sostenitori".Anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon ha espresso "preoccupazione" per gli avvenimenti in Egitto, auspicando il rapido rispristino di "un governo civile secondo i principi democratici". "L'intervento dei militari negli affari di uno Stato è preoccupante", ha detto Ban, secondo quanto ha riferito un suo portavoce a New York. Il mondo, ha proseguito, osserverà con attenzione i prossimi passi dell'Egitto "con la speranza che gli egiziani superino in modo pacifico le difficoltà che affrontano oggi e trovino una base comune per procedere lungo il cammino della transizione".
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