Crescono le manifestazioni di xenofobia in Germania e il
fenomeno assume connotati sempre più violenti. Ieri un polo di accoglienza in via di allestimento
in un vecchio edificio è andato quasi del tutto distrutto in un incendio, a
Weissach im Tal, nel Baden Wuerttengberg. Solo nel weekend, la notte fra sabato e
domenica, era stato dato alle fiamme un altro centro di Heidenau, in Sassonia,
da alcuni esponenti dell’estrema destra locale.
Un fatto,
quest'ultimo, che ha provocato molta indignazione e momenti di tensione fra polizia e manifestanti di destra
e di sinistra. I disordini sono andati avanti fino a ieri sera (30 gli agenti
feriti).
Oggi il vicecancelliere Sigmar Gabriel sarà sul posto, mentre
il delegato alle politiche sugli stranieri del Land, ha chiesto alle istituzioni
di intervenire con misure forti per proteggere i rifugiati, proibendo
manifestazioni anti-immigrati.
Il centro di Weissach am Tal, non lontano da Stoccarda, era
ancora vuoto e nessuno è rimasto ferito. A questo punto però, secondo la polizia, è stato reso
inabitabile.
"Il numero delle aggressioni ai centri di accoglienza è
cresciuto e il governo tedesco prende molto sul serio il fenomeno". Lo ha
spiegato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, nel corso di una conferenza stampa a Berlino.
"Tuttavia la Germania è un paese aperto e come dimostrano i sondaggi sulla
popolazione, la gente è molto disponibile nell'accoglienza dei profughi"
ha aggiunto il portavoce del ministro degli Esteri, Martin Schaefer.