Reuters
L’Australia ha respinto le proposte dell’Unione Europea per un accordo di libero scambio: feta e Prosecco sono stati alcuni dei prodotti nonché punti fallimentari su cui è naufragato l'intesa, dopo cinque anni di negoziati. Le due parti stanno negoziando dal 2018, con l’Australia desiderosa di incrementare le esportazioni agricole rimuovendo i dazi dell’Ue e ampliando le quote, e l’Europa che probabilmente otterrà un maggiore accesso all’industria mineraria australiana.
L’impasse, di cui si è parlato a margine della riunione dei ministri del commercio del G7 in Giappone, può significare che fino al 2025 non si riesca a venirne a capo, anche a causa delle vicine elezioni parlamentari dell’Ue nel giugno del prossimo anno e un sondaggio federale in Australia che si svolgerà entro il 2025.
Il ministro del Commercio australiano, Don Farrell, che ha incontrato il suo omologo europeo Valdis Dombrovskis a Osaka, ha affermato che l’Australia non è soddisfatta delle richieste dell’Ue di limitare l’etichettatura del formaggio feta e del prosecco australiani, che sono categorie protette nel mercato Ue.
«Purtroppo non siamo stati in grado di fare progressi. I negoziati continueranno e spero che un giorno firmeremo un accordo che avvantaggerà sia l'Australia che i nostri amici europei».
Il ministro dell'Agricoltura australiano, Murray Watt, ha affermato che l'Ue – uno dei mercati più grandi del mondo – ha solo leggermente modificato la proposta presentata tre mesi fa. «Semplicemente non siamo riusciti a vedere l'Ue aumentare la sua offerta per carne bovina e ovina, latticini, zucchero, abbastanza per farci pensare che questo accordo fosse nell'interesse nazionale dell'Australia», ha spiegato alla Abc Radio.
I gruppi agricoli australiani avevano fatto pressioni sul governo affinché non firmasse un «accordo disastroso» che li avrebbe messi in una posizione di svantaggio rispetto ai concorrenti di Nuova Zelanda, Canada e Sud America, che hanno un maggiore accesso ai mercati dell’Ue.
Va ricordato che l’anno scorso l’Ue ha firmato un accordo commerciale con la Nuova Zelanda che ha abbassato le tariffe per le esportazioni dell’Ue, compresi abbigliamento, prodotti chimici e automobili, e ha consentito l’ingresso nell’UE di più carne di manzo, agnello, burro e formaggio neozelandesi. «È deludente che gli europei non siano stati disposti a mettere sul tavolo qualcosa di commercialmente significativo», ha dichiarato in una nota il presidente della Federazione nazionale degli agricoltori australiani, David Jochinke.