lunedì 13 febbraio 2023
L'azienda sfida Enel ed Eni (tutte a controllo pubblico) che dominano il mercato libero. Parte con un'offerta interessante: prezzo bloccato per due anni e la possibilità di una rata mensile fissa
Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane

Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane - Poste Italiane

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Poste Italiane entra anche nel mercato dell’energia. L’azienda ha annunciato il lancio di Poste Energia: un’offerta di energia elettrica e gas naturale con prezzo bloccato per 24 mesi. Si parte da prezzi competitivi: la proposta valida fino al 7 di marzo (poi le tariffe saranno aggiornate) per l’elettricità è di 29 centesimi di euro per kWh ai quali si aggiungono 69,88 euro all’anno di spese di commercializzazione e meno di 8 millesimi di euro per kWh di “componente commercializzazione variabile”. Per il gas la proposta è di 1,055 euro per metro cubo, che si sommano a 67,3 euro all’anno di costi di commercializzazione.

Le tabelle di confrontabilità pubblicate dall’azienda dicono che una famiglia media dell’area nord-occidentale del Paese che in un anno consuma 2.700 kWh di elettricità e 1.400 metri cubi di gas con l’offerta di poste spenderebbe ogni anno, al netto di imposte e tasse, 996 euro per la luce e 1.471 euro per il gas. In entrambi i casi sono cifre superiori a quelle stimate per i clienti rimasti nella maggior tutela: l’offerta per il gas è più cara del 25%, quella per l’elettricità del 6,8%.

Non è raro che le offerte sul mercato libero siano più costose delle condizioni di maggior tutela, dove sono rimaste ormai poche famiglie: secondo le ultime rilevazioni dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Arera) a dicembre solo l’11,9% delle offerte per l’elettricità e lo 0,7% di quelle gas erano più convenienti della maggior tutela. È chiaro però che un’offerta a prezzo fisso ha il vantaggio di proteggere i clienti da variazioni delle bollette come quelle viste durante il 2022, con rialzi e ribassi mai visti prima.

In particolare l’offerta delle Poste è interessante per l’innovazione nella proposta della formula “rata fissa”. I clienti potranno scegliere di pagare con la modalità tradizionale e quindi ogni mese salderanno le fatture in base a quanto hanno consumato. Oppure potranno scegliere di pagare una rata fissa mensile calcolata in base ai consumi dell’anno precedente: alla fine dell’anno la rata viene riformulata per i 12 mesi successivi in base all’energia effettivamente consumata.

«Con il lancio di Poste Energia completiamo il processo di ampliamento della gamma di servizi ai clienti di Poste Italiane puntando sulla forza della nostra piattaforma innovativa e omnicanale – ha commentato l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – . Poste Energia è un servizio vicino alla nostra filosofia perché è trasparente, prevedibile, innovativa e sostenibile e fa leva sul fortissimo rapporto di fiducia che lega i cittadini a Poste Italiane».

L’amministratore delegato di Poste ricorda che l’azienda è entrata anche nel settore finanziario (Bancoposta ha ormai più di 20 anni), assicurativo, in quello dei pagamenti e anche nella telefonia.

Con questo ingresso – che fa leva sulla forza del marchio Poste Italiane – nel mercato dell’energia la competizione è sempre più tra soggetti controllati dallo Stato. In Poste l’azionista pubblico è al 64,26% (il 35% è di Cassa depositi e prestiti, il 29,26% direttamente del ministero del Tesoro). I suoi principali rivali saranno Enel (dove il Tesoro è il primo azionista con 23,6% delle azioni) ed Eni (dove l’azionista pubblico ha il 30,6%). Gli ultimi dati di Arera dicono che sia nel mercato libero dell’elettricità che in quello del gas Enel è la prima azienda seguita da Eni: nel mercato elettrico Enel ha il 43,8% del mercato ed Eni il 12,1%, in quello del gas naturale Enel ha il 23,7% ed Eni il 15,8%.



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