mercoledì 12 febbraio 2025
Lo studio dell'Università Cattolica: le barriere che le persone hanno nei confronti del linguaggio inclusivo hanno origine in credenze errate, nell'ansia ma anche nell’assenza di empatia
La ricerca scientifica ha mostrato che, specialmente nei contesti aziendali, parlare in modo inclusivo ha un documentato effetto positivo sui lavoratori in termini di motivazione, senso di appartenenza, autoefficacia e, in ultima istanza, impegno e performance.

La ricerca scientifica ha mostrato che, specialmente nei contesti aziendali, parlare in modo inclusivo ha un documentato effetto positivo sui lavoratori in termini di motivazione, senso di appartenenza, autoefficacia e, in ultima istanza, impegno e performance. - icponline.it

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Il linguaggio inclusivo è una moda passeggera, un’esagerazione? I titoli professionali al femminile suonano sono inutili? Sfatare questi miti è fondamentale per promuovere una cultura aziendale e sociale più inclusiva, in cui ogni persona si senta rispettata e valorizzata per ciò che è. Ma perché utilizzare un linguaggio inclusivo può rivelarsi persino un vantaggio per le stesse aziende? Le parole che usiamo possono fare la differenza: utilizzare parole accoglienti può far sentire a proprio agio e far star bene, “far fiorire” le persone e in ultima analisi, renderle più produttive.

Inoltre, recenti evidenze scientifiche mostrano che il linguaggio inclusivo favorisce il benessere e l’impegno verso l’organizzazione, indicando che comunicare in modo più equo produce dei benefici sia sull’organizzazione sia a livello individuale. Al contrario credenze errate, preoccupazioni, assenza di empatia, ma anche presenza di emozioni negative, come l’ansia sono alcune delle principali barriere che ostacolano l’uso diffuso di forme linguistiche «attente e rispettose delle diversità» secondo lo studio “Il linguaggio inclusivo tra resistenze e cambiamenti. I risultati della ricerca Words”, coordinato da Claudia Manzi, docente di Psicologia sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, e realizzato in collaborazione con Diversity & Inclusion Speaking e il sostegno del Gruppo Mediobanca.

Due gli obiettivi all’origine del progetto scientifico: comprendere quali siano i principali ostacoli a un atteggiamento favorevole nei confronti di questo tema; costruire uno strumento di intervento in grado di scardinare questi ostacoli e favorire un maggior utilizzo del linguaggio inclusivo, soprattutto in azienda. «Per favorire la diffusione del linguaggio inclusivo non basta fornire indicazioni su quali espressioni è opportuno o non opportuno usare quanto piuttosto affrontare il tema con un approccio ampio, in grado di sfatare false credenze, promuovere emozioni positive (empatia) e ridurre l’ansia della prestazione» ha sottolineato la professoressa Manzi. Inoltre, «aiutare le persone a ragionare sull’evoluzione naturale che le lingue hanno e sugli effetti negativi che parole sbagliate possono avere sui nostri interlocutori, senza che possiamo rendercene conto» ha proseguito la coordinatrice dell’indagine. «Promuovere l’inclusività è un impegno che richiede esempi virtuosi da parte delle imprese e un esercizio che coinvolga tutte e tutti nel proprio quotidiano. Con l’intenzione di promuovere un cambiamento positivo sul luogo di lavoro e a livello sociale, il Gruppo Mediobanca ha colto l’opportunità di riflettere sul linguaggio per sviluppare una cultura dell’inclusione» ha aggiunto Alexandra Young, Head of Group Human Capital Organization and Change di Mediobanca.

«Questo studio aiuta chi, come noi, si muove sul tema del linguaggio ampio a mettere meglio a fuoco da dove originano le resistenze al cambiamento e quale sia l’approccio formativo e divulgativo che possa favorirlo in modo efficace e reale, negli atteggiamenti prima e nell’effettiva pratica quotidiana, poi. Ringrazio nuovamente il Gruppo Mediobanca, per aver fortemente creduto in questo progetto e per aver scelto di sostenerlo» ha concluso Alexa Pantanella, autrice del libro "Words. Cosa significa parlare inclusivo", la cui lettura per favorire la promozione del linguaggio inclusivo è stata alla base di una delle fasi del progetto scientifico.

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