Il logo dell'azienda sugli uffici californiani di LinkedIn - Ben Scholzen
Anche LinkedIn, a volte, licenzia. Il social network per professionisti che aiuta le persone a trovare lavoro e le aziende a trovare lavoratori ha annunciato lunedì che taglierà 668 posti tra le attività di ingegneria, prodotto, talenti e finanza. Gli esuberi rappresentano circa il 3% dei 19.500 dipendenti della società.
«Mentre adattiamo le nostre strutture organizzative e razionalizziamo il nostro processo decisionale, continuiamo a investire in priorità strategiche per il nostro futuro e ad assicurarci di continuare a fornire valore ai nostri membri e clienti – ha spiegato LinkedIn nella nota in cui annuncia i tagli –. Ci impegniamo a fornire il nostro pieno supporto a tutti i dipendenti interessati durante questa transizione e a garantire che siano trattati con cura e rispetto».
Lanciato nel 2003, comprato nel 2016 da Microsoft per 26,2 miliardi di dollari, LinkedIn è una società in buona salute finanziaria: a giugno ha chiuso l’ultimo bilancio con oltre 15 miliardi di dollari di fatturato, in aumento del 5% e nuovo record, mentre gli iscritti sono 950 milioni.
Già lo scorso maggio l’azienda ha annunciato un piano di riduzione del personale (con 716 esuberi) in quel caso legato alle difficoltà sul mercato cinese.