sabato 9 settembre 2023
Nello storico stabilimento Fiat che oggi produce la 500 e le Maserati apre il centro sviluppo che ha un ruolo importante nella strategia del futuro del gruppo
Le batterie riaccendono Mirafiori

ANSA

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Nel cuore antico della Torino automobilistica, Stellantis guarda al futuro. Con un investimento da 40 milioni di euro, il Battery Technology Center nasce in una storica struttura di Mirafiori completamente riqualificata per testare e sviluppare i pacchi batteria per veicoli elettrici di tutta Europa che andranno ad alimentare i futuri prodotti della gamma. «Ci troviamo davanti a un’opportunità unica – ha detto ieri Ned Curic, Chief Engineering and Technology Officer di Stellantis – per ridefinire la mobilità attraverso l’offerta di soluzioni intelligenti e sostenibili. In un unico luogo sono riuniti gli strumenti e le persone di talento necessari per sviluppare, testare, validare e realizzare prodotti di alta qualità in grado di soddisfare le esigenze dei nostri clienti con una riduzione dei tempi di consegna di veicoli elettrici di categoria superiore in tutto il mondo».

La struttura, con 8.000 metri quadri su tre livelli, è la più grande del genere in Italia e una delle più importanti in Europa per condurre stress test climatici mirati a saggiare la resistenza dei materiali in differenti condizioni meteorologiche, ma anche per verificare la longevità delle componenti attraverso simulazioni che replicano l’intero ciclo di vita del prodotto. Progettato per una futura espansione, il centro ha a disposizione 32 diverse camere climatiche, con un sistema di alimentazione che può gestire fino a 1,2 chilovolt (kV) e 2,2 megawatt (MW) per cella di prova. Con le 24 camere walkin destinate ai test di resilienza e funzionalità, gli operatori sono in grado di analizzare simultaneamente fino a 47 pacchi batteria: simulando le diverse possibili condizioni atmosferiche, possono definire con precisione il livello di umidità e la temperatura, in un intervallo compreso tra -40 e 60 gradi Celsius e con una variazione massima di 20 gradi al minuto. Le altre otto camere, riservate al monitoraggio delle singole celle e alle nuove composizioni chimiche, possono sperimentare fino a 96 elementi, tracciando un percorso verso innovazioni future e sconosciute nel campo della tecnologia delle batterie.

A pieno regime, il team, composto da oltre 100 esperti (gran parte provenienti dalle file di Stellantis e ora ulteriormente formati), avrà anche il compito di perfezionare e tarare i software destinati alla gestione ottimale delle batterie, per assicurare performance elevate e una gestione energetica efficiente. L’ambito di intervento comprenderà lo smontaggio di pacchi e celle batteria per condurre analisi approfondite e benchmarking, permettendo così di confrontare i dati ottenuti con gli standard di settore e individuare eventuali margini di miglioramento. « È in corso una trasformazione profonda – ha ancora detto Curic – in cui ci impegniamo a essere una delle aziende di successo, vogliamo che i nostri prodotti e servizi siano i più attrattivi per il mercato. Una trasformazione che riguarda la vita e l’esperienza dei nostri clienti, ma anche l’affidabilità e la sostenibilità delle nuove tecnologie. Dobbiamo pensare alle auto in modo diverso. Ad esempio, abbiamo dozzine di pulsanti e schermi, ma in realtà ne usiamo il 5%. Dobbiamo tornare alla semplicità e puntare a ridurre i costi dell’elettrico. Quest’anno siamo pronti a lanciare un veicolo accessibile a tutti». Nell’ambito del piano strategico “Dare Forward 2030”, l’azienda ha annunciato l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 100% del mix di vendite con veicoli Bev (elettrici con batteria) in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri Bev negli Stati Uniti.

Per raggiungere tali obiettivi commerciali, l’azienda si sta assicurando circa 400 GWh di capacità di batterie, da supportare con sei stabilimenti di produzione di batterie in Nord America e in Europa. Stellantis sta lavorando per diventare un’azienda a zero emissioni di anidride carbonica in tutti gli ambiti entro il 2038, con una compensazione a una cifra per le emissioni rimanenti. E, mentre si attende l’accordo tra il governo e Stellantis perché si torni a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l’anno, Curic rassicura: « Molti dipendenti andranno in pensione e dovremo sostituirli. Per ora puntiamo alla riqualificazione del personale attuale, ma nei prossimi anni vedrete un’altra trasformazione con il talento delle nuove generazioni. Stiamo assumendo e continueremo a farlo, ma intanto lavoriamo con il Politecnico di Torino per assicurarci nuove competenze da sviluppare».

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