venerdì 6 ottobre 2023
Le quotazioni internazionali dei raffinati, già in calo, potrebbero avere un'ulteriore discesa
Una raffineria russa nella regione di Irkutsk

Una raffineria russa nella regione di Irkutsk - Reuters

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Il calo delle quotazioni internazionali dei raffinati, soprattutto sul diesel, potrebbe avvalersi da oggi di un ulteriore elemento di ribasso. Il governo russo ha infatti annunciato stamane di aver revocato il divieto di esportazione di gasolio attraverso i porti, rimuovendo la maggior parte delle restrizioni decise il 21 settembre e lasciando però in vigore quelle per la benzina. Il diesel costituisce la maggiore quota di esportazione tra i prodotti petroliferi della Russia, con circa 35 milioni di tonnellate l'anno scorso, di cui quasi tre quarti smerciati tramite oleodotti. La Russia ha anche esportato 4,8 milioni di tonnellate di benzina nel 2022.

Dopo l’annuncio di Mosca, i prezzi globali del petrolio hanno preso a scendere, con il Brent che stamane era a 84,01 dollari al barile e si avviava verso il calo settimanale più forte da marzo scorso. Dopo che l’Unione Europea ha vietato le importazioni di carburante russo in seguito all’invasione russa in Ucraina, la Russia ha deviato le esportazioni di diesel e altri combustibili destinate all’Europa verso Brasile, Turchia, diversi paesi dell’Africa settentrionale e occidentale e stati del Golfo in Medio Oriente.

Negli ultimi mesi la Russia ha affrontato sia la carenza che gli alti prezzi del carburante, che hanno danneggiato soprattutto gli agricoltori durante la stagione del raccolto. "La decisione delle autorità aiuterà a risolvere entrambi i problemi, ma non li risolverà completamente", ha scritto in una nota mattutina la società di intermediazione Bcs con sede a Mosca. Dall'introduzione delle restrizioni, i prezzi all'ingrosso del gasolio sulla borsa locale sono diminuiti del 21%, mentre i prezzi della benzina sono scesi del 10%.

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