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Sull'ondata di disinformazione su uccisioni o rapimenti di Hamas in Israele l'Unione Europea «sta applicando il Digital service act (Dsa)», la legge europea contro i contenuti illegali e la disinformazione online. «Non si tratta di censura. Si tratta di garantire che le grandi piattaforme digitali svolgano il loro ruolo. E il loro ruolo e le loro responsabilità sono esplicitati molto chiaramente in questa legislazione» ha spiegato il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer. Va ricordato che «il Digital service Act garantisce che più grande è una piattaforma, maggiore è la responsabilità nella lotta contro incitamento all'odio e disinformazione».
Giovedì il commissario europeo per l'industria e il mercato interno, Thierry Breton ha aperto un'indagine su X, l'ex twitter di Elon Musk, dopo aver precedentemente rimproverato anche le piattaforma di social media, TikTok e Meta per non aver fatto abbastanza per contrastare la diffusione della disinformazione in seguito all'attacco di Hamas a Israele.
Tutte e tre le piattaforme hanno registrato un’ondata di contenuti falsi sul conflitto tra Israele e Hamas, con la disinformazione che sembra essere prevalente su X.
La mossa di Breton aumenta la pressione su TikTok e Meta affinché rimuovano contenuti illegali e dannosi dalle loro piattaforme al fine di conformarsi al Dsa, che obbliga le piattaforme online e i motori di ricerca più grandi a fare di più per contrastare i contenuti illegali e i rischi per la pubblica sicurezza e proteggere i loro servizi dalle tecniche di manipolazione.
L'amministratore delegato di X, Linda Yaccarino, ha dichiarato giovedì che la piattaforma ha rimosso centinaia di account affiliati ad Hamas e ha intrapreso azioni per rimuovere o etichettare decine di migliaia di contenuti dopo l'attacco, in risposta a una lettera di Breton. The #DSA is here to protect both freedom of expression & our democracies — including in times of crisis.
«Abbiamo inviato a @X una richiesta formale di informazioni, un primo passo nella nostra indagine per determinare la conformità al Dsa», ha affermato Breton in un messaggio su X.
X ha rifiutato di commentare.
We have sent @X a formal request for information, a first step in our investigation to determine compliance with the DSA.https://t.co/59ZX51aDVG
Venerdì Musk ha replicato in un post su X che l'Ue non ha fornito alcun esempio di disinformazione. Nel contempo non è più possibile l’accesso gratuito a uno strumento di dati che teneva traccia di parole chiave e hashtag su X, e questo ha costretto i ricercatori e i social media analyst a vagliare manualmente tutti i contenuti per rintracciare post e contenuti disinformativi. Inoltre, da quando ha preso il controllo di Twitter, Musk ha ridotto la forza lavoro da 7.500 a circa 1.500 per ridurre i costi, compresi molti che hanno lavorato sulla moderazione dei contenuti, identificando e rimuovendo campagne di propaganda coordinate e curando contenuti affidabili.
X è chiamata a rispondere tra il 18 e il 31 ottobre alle richieste dell'Unione europea. Spetterà poi a Bruxelles valutare i passi da intraprendere. La minaccia che si allunga sulla major californiana è contenuta nel Dsa: il mancato allineamento alle norme Ue può comportare multe fino al 6% del giro d'affari annuo e, in ultima istanza, lo smantellamento delle attività in terra europea.
Analoghi casi che riguardano Tik Tok e Meta che gestisce sia Facebook, sia Instagram. Al Ceo di TikTok, Shou Zi Chew sono state concesse 24 ore per intensificare gli sforzi per rimuovere contenuti illegali e dannosi dall'app per brevi video. L'avvertimento di Breton è arrivato con una lettera a Chew a cui è seguita una lettera simile nei contenuti indirizzata a Mark Zuckerberg di Meta Platforms all'inizio di questa settimana.
Il commissario europeo ha dichiarato nella lettera a TikTok, di proprietà del conglomerato cinese ByteDance, di avere indicazioni che fosse utilizzato per diffondere contenuti illegali e disinformazione nell'Ue dopo gli attacchi di Hamas. «Dato che la vostra piattaforma è ampiamente utilizzata da bambini e adolescenti, avete l'obbligo particolare di proteggerli dai contenuti violenti che raffigurano la presa di ostaggi e da altri video espliciti che, secondo quanto riferito, circolano ampiamente sulla vostra piattaforma senza adeguate garanzie» si legge nella lettera.