Il presidente Guido Grimaldi al palco dell'assemblea Alis - Fotogramma
Un ritorno indietro di 30 anni con milioni di camion di nuovo per le strade e un aumento delle tariffe delle navi per i cittadini e le imprese. L'Alis, Associazione logistica dell'intermodalità sostenibile, mette in guardia dai rischi dell'applicazione al trasporto marittimo del sistema dell'Ue per lo scambio delle quote di emissione Ets. Il risultato sarebbe un'ipertassazione in grado di arrestare decenni di progressi dei trasporti verso l'intermodalità. Il tema è al centro dell'attenzione dell'Ue che lavora ad una misura per proteggere porti come quello di Gioia Tauro dalle conseguenze della direttiva Ets. Secondo i dati del centro studi dell'Alis, nel solo 2023 i trasporti intermodali, grazie a porti e interporti, hanno consentito oltre 7 miliardi di euro di risparmi per le famiglie italiane, hanno sottratto dalle strade 6 milioni di camion con 143 milioni di tonnellate di merci e permesso di evitare 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di Co2.
«L'Ets rischia di compromettere e vanificare gli sforzi ed i risultati raggiunti finora dagli armatori, ad esempio attraverso le virtuose "autostrade del mare", che proprio l'Europa ha voluto fortemente incentivare negli ultimi anni con l'obiettivo di sottrarre i camion dalle strade e ridurre le emissioni inquinanti», ha dichiarato il presidente dell'Alis, Guido Grimaldi, nell'intervento all'assemblea dell'associazione in corso a Roma all'Auditorium Conciliazione, ricordando che il sistema per lo scambio di quote di emissioni non sarà applicato a tutte le modalità di trasporto, ma solo al settore marittimo.
Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha garantito che «la Commissione Europea sta lavorando perché si sono resi assolutamente conto della situazione assurda che si sta creando rispetto a certe rotte» e che c'è l'impegno personale del commissario europeo per l'azione per il clima, Wopke Hoekstra, a «valutare la situazione e proporre le soluzioni». Sarebbe allo studio in particolare una misura per proteggere porti come quello di Gioia Tauro che secondo Pichetto è tra quelli che rischiano di essere abbandonati per effetto della direttiva Ets, che favorirebbe la concorrenza dei porti africani.
Il tema è stato al centro di un incontro tra il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, e la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, accompagnata dal presidente del porto calabrese, Andrea Agostinelli. Secondo quanto emerso al termine dell'incontro, la bozza di regolamento attuativo prevede l'estensione del pagamento della tassa "green" anche agli armatori che decidono di fare scalo nei porti del Nord Africa se la loro destinazione finale è all'interno dell'Ue.
Anche il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha definito il mettere nuove tasse «la maniera più stupida per aiutare l'ambiente» e ha riconosciuto che le tasse Ets sui porti «rischiano di essere un danno. La sostenibilità deve essere in linea con la sostenibilità economica e sociale», ha ribadito Salvini. Mentre il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha illustrato l'impegno del governo per sostenere la doppia transizione, ecologica e digitale per le imprese, con la revisione del Pnrr. «Sul piano Transizione 5.0, tra risorse nazionali ed europee, dovremmo giungere negli anni 2024-2025 a cifre pari a 6 miliardi l'anno», ha sottolineato Urso.
La strada per la transizione, secondo Alis, passa da incentivi come "Ferrobonus" e "Marebonus", che funzionano e andrebbero potenziati con una dotazione aggiuntiva di 100 milioni di euro annui per ciascuna misura. Nel 2022, quando non era stato erogato l'incentivo Marebonus, si sarebbe assistito ad un incremento del traffico dei camion sulla rete Anas del 4% dal 2019.