mercoledì 8 novembre 2023
Dal gruppo assicurativo britannico, che ebbe un ruolo centrale nel commercio degli schiavi, fondi e borse di studio per la minoranza nera
I Lloyd’s ora «risarciscono» per la tratta degli schiavi
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Ci sono almeno due passi da compiere per far fronte ai crimini del proprio passato: innanzitutto riconoscere le responsabilità avute, in secondo luogo agire per provare almeno in parte a rimediare alle colpe. In Gran Bretagna ora è il turno dei Lloyd’s di Londra fare i conti con una storia ingombrante, quella che ha a che vedere con il passato legame tra l’attività del gigante assicurativo e la schiavitù. Secondo una ricerca pubblicata da Black Beyond Data, basata alla Johns Hopkins University, Lloyd’s, gruppo che ha 335 anni di storia, ha fatto a lungo parte nel diciottesimo e diciannovesimo secolo di un network di interessi finanziari che ha reso possibile lo stesso commercio di schiavi. Un ruolo per il quale il gruppo assicurativo ha già chiesto perdono nel 2020: «Non possiamo cambiare gli errori del passato, ma possiamo fare la differenza oggi», aveva detto il numero uno Bruce Carnegie-Brown.

Una prima risposta è arrivata con la decisione di investire 40 milioni di sterline (circa 45 milioni di euro) nelle regioni coinvolte dal traffico degli schiavi e con altri 12 milioni per migliorare l’assunzione di dipendenti neri e di altre minoranze etniche, incluse borse di studio per universitari. Lloyd’s investirà 25 milioni in un bond della Banca di sviluppo africana e altri 25 milioni in un altro bond della Banca di sviluppo inter-americana, a sostegno degli Obiettivi Onu di sviluppo sostenibile per «ridurre le diseguaglianze». Lloyd’s si è impegnata a coprire con persone provenienti da minoranze etniche almeno una su tre delle nuove assunzioni, il doppio del dato relativo al 2022.

Secondo le stime degli storici, tra uno e due terzi del mercato assicurativo marittimo britannico si basava sulla tratta degli schiavi nel diciottesimo secolo, una conclusione a cui gli esperti sono arrivati anche consultando materiale proveniente dagli archivi Lloyd’s, compresi i libri mastri in cui gli assicuratori registravano le polizze per le navi che lasciavano Liverpool. Le ricerche hanno mostrato che almeno un terzo di tutti i viaggi degli schiavi partiti dalla Gran Bretagna nel 1807 passavano attraverso i Lloyd’s per la sottoscrizione di particolari tratte o dell’intero viaggio. Per molti osservatori le iniziative dei Lloyd’s sono un buon punto di partenza, anche se insufficienti. Il dibattito resta aperto, con la stessa Chiesa d’Inghilterra che si è impegnata ad investire 100 milioni di sterline per affrontare i torti «vergognosi» dei suoi legami con la schiavitù.

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