mercoledì 19 settembre 2018
L’industria dei servizi vanta 2,5 milioni di occupati potenziali e una crescita certificata dall’Istat pari a 3,2 punti percentuali nel secondo trimestre 2018
Facility manager, professione del futuro
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«È sicuramente una figura professionale della quale sentiremo parlare sempre più spesso e sempre più ricercata sul mercato. Il facility manager è una figura manageriale di alto profilo chiamata a mettere in relazione immobili, spazi di lavoro e servizi per i dipendenti; è responsabile della progettazione: piani di manutenzione, definizione delle strategie e procedure operative e della gestione operativa, contatti con i fornitori, ricezione richieste del cliente, controllando i costi dell’azienda e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi aziendali. La cura e la gestione di spazi e dei servizi integrati sono il compito principale in un contesto, quello del facility e dei servizi, sempre più ampio e multidisciplinare». Ne è certo Lorenzo Mattioli, presidente di Anip-Confindustria.

Previsioni e concetti sottolineati recentemente anche a Capri. L’industria dei servizi, infatti, vanta 2,5 milioni di occupati potenziali e una crescita certificata dall’Istat pari a 3,2 punti percentuali nel secondo trimestre 2018. Un settore che cresce quando tutti gli altri arretrano. «Per favorire l’occupazione e tutelare ogni figura professionale coinvolta - spiega Mattioli - Anip ha fatto capire al governo che occorre una legge quadro sui servizi specifica, che ordini e tenga conto di tutti gli aspetti, formazione professionale inclusa. E su questo stiamo lavorando per valorizzare ancor di più il comparto. Vorremmo offrire una cornice certa al Facility Management, al 'global service' ed al 'city global', individuando in queste macroaree una più generale carta di identità del comparto». In merito, poi, ai concreti sbocchi occupazionali del facility manager, questi sono da individuare in prevalenza figure inserite presso uffici tecnici pubblici e privati, imprese di costruzione e società di ingegneria, oppure nei ruoli di gestore di progetti (project manager), gestore dei costi e processi di costruzione (construction manager), gestore di servizi (facility manager), per il settore privato e pubblico delle costruzioni; coordinatore della progettazione esecutiva integrata; direttore di produzione e dei lavori, collaudatore, nel settore delle costruzioni edili alla scala del manufatto edilizio, individuando i problemi, analizzandone la complessità, elaborando soluzioni idonee e appropriate. Inoltre funzionario tecnico dipendente di Pubbliche Amministrazioni che svolgono funzione di stazione appaltante; funzionario tecnico presso enti pubblici o aziende private che gestiscono parchi immobiliari, impiegato col ruolo di responsabile della manutenzione e gestione immobiliare; ingegnere per il settore civile-edile svolgendo la propria attività in forma libero-professionale, previo superamento dell’esame di Stato.


Finora la formazione è avvenuta "sul campo" attraverso l’esperienza diretta e di solito le aree formative di provenienza di queste figure sono prevalentemente quelle economico e gestionali. Mancano figure con una formazione specialistica di livello universitario, Per questo Anip-Confindustria è molto attenta a promuovere e sostenere iniziative didattiche e di ricerca che vanno in questa direzione. Una di queste la sta realizzando l’Università La Sapienza di Roma, che darà l’avvio, dal prossimo ottobre, al primo corso di laurea magistrale interfacoltà in Gestione del progetto e della costruzione e dei sistemi edilizi. Master in Project and Construction Management of building systems, cui accederanno oltre 80 studenti, coinvolgendo le facoltà di Architettura e Ingegneria. «Il corso - precisa il presidente di Anip-Confindustria - è coordinato dal professor Spartaco Paris, formerà i nuovi esperti di facility, a partire dalla progettazione di immobili ‘intelligenti’, nati per essere efficienti e sostenibili, che sempre di più andranno a sostituire un patrimonio costruito ormai giunto al termine del proprio ciclo vitale in Italia. È la prima laurea interfacoltà tra Architettura e ingegneria dell’Ateneo e intende formare uno specialista nelle varie fasi di gestione degli edifici complessi, dal progetto alle fasi autorizzative, alla costruzione alla manutenzione in tutto il suo ciclo di vita. Una grande scommessa, cui facciamo i nostri migliori auguri. Siamo stati sempre molto attenti agli aspetti della formazione, realizzando attraverso la nostra Anip-School, vari cicli di corsi, che prestassero attenzione a tutti gli aspetti complementari inerenti alla figura del facility manager, come quelli legali, amministrativi e del lavoro».


A chi vuole intraprendere questa professione, Mattioli consiglia «un percorso formativo appropriato e di studiare approfonditamente il settore e le sue peculiarità, anche a partire dall’originario modello americano, che si è visto esportare poi in tutto il mondo». «Altro consiglio - conclude il presidente di Anip-Confindustria - è di seguire con attenzione l'evoluzione tecnologica: i 'big data' e la loro corretta interpretazione rappresentano una chiave di volta nel saper concepire ed offrire servizi più efficienti. Bisogna avere uno sguardo a 360 gradi, perché il facility manager ha a che vedere con tutti gli spazi che ci circondano, e in cui lavoriamo e viaggiamo. Questo fa comprendere come la domanda di questa figura professionale non potrà far altro che crescere».

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