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Ferdinando Uiliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, segretari generali di Fim, Fiom e Uilm - Ansa
Agitazione permanente per il contratto. A dieci giorni dall’ultimo sciopero, quello del 28 marzo, i metalmeccanici hanno annunciato una nuova astensione dal lavoro di otto ore. Le tre sigle confederali Fiom, Fim e Uilm marciano compatte chiedendo alle associazioni datoriali risposte concrete al milione e mezzo di lavoratori coinvolti. "La decisione di Federmeccanica e Assistal di impedire la ripartenza della trattativa attraverso la conferma della loro contropiattaforma è inaccettabile, perché di fatto azzera le richieste salariali e normative, non rispettando le regole condivise nell'ultimo rinnovo del Ccnl” hanno sottolineato i tre sindacati. Da qui la scelta di dichiarare “almeno 8 ore di sciopero nazionale da organizzare in tutti i territori con la massima estensione, articolazione ed efficacia nei confronti delle aziende rafforzando il blocco di straordinari e flessibilità". Previsto anche il blocco dei pareri delle RSU o delle organizzazioni sindacali, fatta eccezione di quelli legati agli ammortizzatori sociali. I sindacati confederali hanno già effettuato 24 ore di sciopero complessive, il prossimo sciopero di otto ore dovrebbe avvenire entro il mese di aprile.
Le richieste dei sindacati. Nella loro piattaforma i sindacati sul fronte del salario hanno chiesto un aumento medio a regime per il livello C3 (ex quinto livello) di 280 euro lordi per il triennio luglio 2024-giugno 2027. Le imprese offrono invece un aumento salariale medio allo stesso livello di 173 euro, sulla base dell'indice Ipca, ma allungando la vigenza del contratto di un anno, fino a giugno 2028. Ma non si tratta solo di questioni economiche. Tra le richieste spicca la sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro sino a 35 ore, dell’introduzione dello smartworking e di altre misure di conciliazione. Altro elemento fondamentale, sollecitato da Cigl e Uil per tutti i contratti, è la detassazione degli aumenti. Infine sul tavolo questioni essenziali come la regolarizzazione dei precari e regole più trasparenti per gli appalti.
I lavoratori coinvolti e il sorpasso degli impiegati sulle tute blu. Quello dei metalmeccanici è uno dei contratti simbolici, uno dei più importanti perché riguarda 1,5 milioni di lavoratori. Si tratta di n settore in profonda trasformazione rispetto agli anni Settanta. Oggi il 58% dei lavoratori sono tecnici e impiegati, il sorpasso sulle tute blu insomma è una tendenza che si rafforzerà sempre di più, determinata dalle profonde trasformazioni del settore industriale.
Il contesto preoccupante. I recenti dazi Usa e il complesso contesto economico e industriale del Paese, spiegano Ferdinando Uiliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, "rendono sempre più urgente l'assunzione di responsabilità per riprendere il negoziato e rimettere al centro il ruolo della contrattazione. La piattaforma sindacale è in continuità con il rinnovo di febbraio 2021, che prevedeva a fronte delle trasformazioni in atto gli strumenti contrattuali innovativi a garanzia dell'industria, dell'occupazione, degli aumenti salariali. Il comportamento di Federmeccanica e Assistal sembra invece orientato al ridimensionamento salariale e delle norme contrattuali, con un atteggiamento di delegittimazione del sindacato”. "E' importante dare continuità alle iniziative di lotta visto che non ci sono state risposte. Metteremo in atto iniziative più forti" ha detto il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano dopo la decisione di proclamare altre otto ore di sciopero. Per il segretario della Fiom, Michele De Palma, le associazioni datoriali, non riaprendo il confronto, stanno compiendo "un atto irresponsabile e antidemocratico".
Lo sciopero del 28 marzo e l'intervento della ministra Calderone. Da Nord a Sud della Penisola lo sciopero del 28 marzo è stato un successo con molte fabbriche ferme e cortei nelle principali città. In quell’occasione anche la ministra del Lavoro Marina Calderone aveva sottolineato l’importanza del contratto che riguarda “settori strategici e che, soprattutto, porta con sé anche una riflessione su quello che è il futuro della metalmeccanica e della meccatronica nel nostro Paese, anche alla luce di quelle che sono le tante sollecitazioni, ma anche le tante transizioni di settori che devono essere ripensati".