martedì 14 marzo 2017
Secondo studi di Ford dopo il riconoscimento vocale, la tecnologia porterà le vetture a interagire con chi guida, dialogare e comprenderne gusti e stato d'animo. Con conseguenze forse inquietanti
L'auto sempre più empatica. Il rischio: innamorarsi di lei
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Gli appassionati di cinema ricorderanno nel film “Her” (uscito nel 2013), il personaggio di Samantha che, pur essendo solo un computer, attraverso un sistema operativo molto sofisticato rispondeva ai comandi di Theodore Twombly, riuscendo a capirne l’umore e i sentimenti semplicemente dal tono della voce. Ecco, forse un giorno non troppo lontano, anche la nostra automobile potrebbe riuscire a comprenderci. La tecnologia attuale già consente alle automobili di intuire quello che stiamo facendo e di correggere i nostri errori al volante. Alcune addirittura comprendono i comandi che diamo loro verbalmente. Ma la tecnologia sta lavorando affinchè in futuro le auto si evolvano fino a capire anche il nostro stato d’animo, senza dover pronunciare nemmeno una parola.

Secondi gli studi di Ford, entro il 2022, il 90% di tutte le nuove automobili saranno dotate di un sistema di riconoscimento vocale. Il passo successivo sarà l’auto che comprendere come aiutare il guidatore a migliorare il tempo trascorso al volante, in base ai mutamenti delle espressioni del volto e dalle inflessioni del tono della voce. I sistemi più avanzati, dotati di microfoni e telecamere integrate all’interno dell’abitacolo, potranno addirittura imparare le canzoni preferite di chi sta al volante per rendergli la guida meno stressante, e comprendere quando invece desiderare restare in silenzio. Anche l’illuminazione interna scelta dall'auto stessa sui gusti del pilota e in base ai momenti potrà assecondare lo stato d’animo di chi sta al volante.

«Siamo sulla buona strada per lo sviluppo di un’auto “empatica”, che potrebbe raccontare una barzelletta, dare consigli, ricordare la lista della spesa e aiutare a rimanere svegli durante un lungo viaggio», spiega Fatima Vital, direttore marketing Automotive di Ford, che ha contribuito a sviluppare il sistema di riconoscimento vocale del sistema di connettività SYNC del marchio statunitense che già a partire dai prossimi mesi consentirà la connessione ad Alexa, l’assistente virtuale di Amazon, in 23 diverse lingue. Insomma, i sistemi di controllo vocale ci potranno sorprendere con frasi tipo: “Ti piacerebbe ordinare dei fiori per la festa della mamma?”. Oppure: “Devo scegliere un percorso verso casa meno trafficato ma più lungo?”.

Ci sarà dunque il pericolo, come accade nel film “Her”, di innamorarsi dei nostri sistemi di riconoscimento vocale come se fossero persone? «Molti hanno già un rapporto emotivo con la propria auto, ma con risponditori che saranno in grado di interagire, ci aspettiamo che queste relazioni possano diventare ancora più intense», commenta Dominic Watt, studioso del Department of Language and Linguistic Science dell’Università di York. «L’automobile diverrà presto la nostra assistente personale, una piacevole compagna di viaggio, potremo chiacchierare e chiederle qualsiasi cosa, fino a dimenticarsi - un giorno - che comunque ci si sta intrattenendo solo con una macchina». E questo, alla fine, resta l’aspetto più inquietante.

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