Cooperative e imprese sociali intensificano il rapporto con le banche. Quasi una impresa su tre oggi prevede di coprire i fabbisogni finanziari futuri ricorrendo al credito bancario (+4% sul 2020), utilizzando le risorse principalmente per investimenti in capitale umano (30,4%) e tecnologia (20,4%), ma anche per ridisegnare i servizi offerti (12,4%) e sviluppare nuove funzioni aziendali (12%). Sono i numeri che emergono dalla undicesima edizione dell'Osservatorio su Finanza e Terzo settore di Intesa Sanpaolo e Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit), secondo cui, aumenta la soddisfazione delle cooperative e imprese sociali per la relazione con gli istituti di credito (+7,1% sul 2020), grazie alla presenza di aree strategiche dedicate al Terzo Settore e personale specializzato. L'indagine rileva inoltre come cooperative e imprese sociali percepiscano sempre più la banca quale consulente ed accompagnatore (+5%) piuttosto che nel tradizionale ruolo di solo erogatore di credito (-4%). Negli ultimi 2 anni (2020 e 2021), il 70% dei soggetti intervistati (circa 250 cooperative sociali e imprese sociali) ha effettuato investimenti (dato al 94% nel 2019) e la principale fonte di copertura è stata l'autofinanziamento (47,7%), seguito dai finanziamenti erogati dagli istituti bancari (30,4%). Quest'ultimo canale è in crescita (dopo un trend al ribasso dal 2018) a fronte di una diminuzione della capacità di autofinanzia-mento (-3,8%).
Dall'analisi comparativa delle ultime due edizioni dell'Osservatorio emerge anche una maggiore apertura a risorse di investitori privati (+1,4%), per effetto di un maggior interessamento a tali capitali da parte dei Consorzi (7,6%) e delle srl imprese sociali (18,7%). Anche la previsione sui futuri investimenti sembra confermare alcune delle tendenze osservate nell'ultimo biennio: maggior ricorso al credito bancario (31,6%; +4%) e ai capitali di investitori privati (8,9%; + 0,8%), e un minor ricorso all'autofinanziamento (45,8%; -4,6%). Per il secondo anno consecutivo l'Osservatorio si arricchisce poi con l'Outlook Intesa Sanpaolo dell'Impresa Sociale, curato da Ipsos Italia e Aiccon, in collaborazione e con il patrocinio di Confcooperative-Federsolidarietà e Legacoopsociali. Dall'analisi, volta a rilevare il sentiment e le prospettive future di sviluppo delle imprese sociali, si evince una quota crescente di imprese sociali che nel corso dei primi mesi del 2022 ha incrementato il numero di dipendenti (+17% sul 2021), migliorato il risultato economico (+16% sul 2021) e il margine di profitto (+9% sul 2021). Nonostante ciò, "la crescente incidenza dei costi di produzione e lavoro e la scarsa disponibilità di manodopera specializzata preoccupa una fetta crescente di imprese sociali". Dall'outlook emerge inoltre che le imprese sociali ampliano il proprio raggio d'azione: il 36% ha operato in nuovi settori d'intervento, il 78% ha collaborato con soggetti aventi forma giuridica differente dalla propria e il 50% ha ricercato all'esterno competenze complementari.
L'Osservatorio di Intesa Sanpaolo e Aiccon: il 32 per cento (4 per cento in più) prevede di rivolgersi a finanziamenti dalle banche soprattutto per investimenti in capitale umano e tecnologia
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