mercoledì 16 settembre 2020
Alla “serra solidale” della comunità San Pietro Apostolo di Portici il sostegno più alto dal concorso Cei che ogni anno premia dieci tra i migliori progetti sociali avviati dalle parrocchie
Di questi «evangelizzatori appassionati e creativi», come ha evidenziato Papa Francesco, oggi soprattutto c’è bisogno. Nella foto la carozzina da trekking per disabili ideata dalla parrocchia San Luigi Gonzaga di Pesaro

Di questi «evangelizzatori appassionati e creativi», come ha evidenziato Papa Francesco, oggi soprattutto c’è bisogno. Nella foto la carozzina da trekking per disabili ideata dalla parrocchia San Luigi Gonzaga di Pesaro

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Il polso della Chiesa in uscita è vitale e si fa sentire anche ai tempi del Covid. Lo indicano gli interventi sociali premiati dal concorso Cei “Tuttixtutti” che ogni anno mette in luce i migliori dieci, sostenendoli con un fondo di partenza. Segno che nell’anno più difficile, con le comunità disgregate, le parrocchie si sono sentite interpellate e hanno continuato a progettare risposte alle inedite emergenze sociali ed economiche, innescate dalla pandemia.

Creatività e fiducia in Dio più forti dell’isolamento, è il filo rosso che accomuna le oltre 200 Chiese locali partecipanti. In quest’edizione del decennale, prima classificata, dotata di 15mila euro, è la parrocchia San Pietro apostolo di Portici (Napoli) per la sua “Serra solidale”: un’opera di formazione all’aria aperta, crocevia di corsi di agraria per i giovani e di misericordia. I proventi della vendita delle piante andranno infatti ai senza dimora del centro storico di Napoli, che i volontari di don Giuseppe De Crescenzo, raggiungono con un pasto caldo quasi ogni sera.

Ancora in Campania il secondo riconoscimento (12 mila euro): a Castellammare di Stabia, il laboratorio di cucina solidale progettato dal gruppo di don Luigi Milano a Maria Santissima del Carmine offrirà formazione professionale, grazie a chef professionisti e docenti di istituti turistico- alberghieri, ai giovani in cerca di occupazione in un’area dove sono forti le maglie del sistema camorra sulle nuove generazioni. I piatti cucinati dagli allievi verranno serviti ad oltre 50 famiglie bisognose.

Terza sul podio la parrocchia dei Santi Pietro e Girolamo a Rastignano (Bologna): don Giulio Gallerani e collaboratori daranno nuovi spazi alle famiglie in emergenza abitativa e occupazionale a causa del covid alla Casa del pellegrino.

Quarta con 8mila euro la parrocchia San Filippo Neri, a Milano, affidata a don Ivan Bellini, per prevenire la solitudine degli anziani con un’infermiera di comunità. Il valore alle persone con disabilità è al centro del laboratorio di ceramica previsto nella parrocchia Sacro Cuore di Gesù a Gela (Caltanissetta) dalla squadra di don Angelo D’Amico (6 mila euro).

Fondi per 5mila euro e il 6°premio a don Pierluigi di Piazza e team di San Michele Arcangelo a Zugliano (Udine) per l’acquisto di un furgone per ritiro e consegna di vestiario e alimenti ai poveri. Settimo posto e 4mila euro ad un altro piano occupazionale, a Roma, in zona Garbatella: don Alessandro Di Medio e volontari di San Francesco Saverio hanno messo in cantiere un servizio online di raccordo tra chi è in cerca di lavoro e le aziende.

Tremila euro e 8° piazzamento per il gruppo Regina Pacis di Paceco ( Trapani) di don Vincenzo Basiricò e don Emanuel Mancuso: il loro corso di competenze digitali mira a contrastare la dispersione scolastica degli studenti in tempo di lezioni a distanza e a formare gli adulti.

Non ingannino il 9° e 10° posto assegnati rispettivamente ai progetti della comunità di Cristo Re a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) al gruppo di don Gianluca Rosati per la casa d’accoglienza con mensa e 9 posti letto (2 mila euro) e - firmata da don Pavel Kelaru, don Giuseppe Fabbrini e volontari - all’innovativa carrozzina da trekking per coinvolgere nelle attività scout all’aria aperta anche persone con disabilità (mille euro di contributo). La prossima ad utilizzarla sarà un’escursionista di 11 anni e poi resterà a disposizione di nuovi partecipanti. Di questi «evangelizzatori appassionati e creativi», come ha evidenziato Papa Francesco, oggi soprattutto c’è bisogno.

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