lunedì 23 dicembre 2024
Ogni settimana uno spazio di riflessione personale con l'aiuto di testimoni della fede e maestri spirituali. Oggi il vescovo Hemmerle sulla luce che illumina anche negli angoli più bui del mondo
La stella cometa è uno dei simboli del Natale

La stella cometa è uno dei simboli del Natale - ICP

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Tra i segni più significativi legati al Natale c’è la stella, che indica ai magi la via da seguire per trovare Gesù e che messa sulla capanna dei nostri presepi conferma che, sì, arriva proprio da lì la luce del mondo (come Cristo stesso si definisce nel Vangelo di Giovanni). Ed è un fuoco d’amore talmente forte da illuminare ogni angolo della terra, a cominciare dai luoghi più cupi del dolore e della solitudine. Perché la buona notizia riguarda soprattutto loro: gli umili, i poveri, i dimenticati. Una consapevolezza che dovrebbe spingere tutti a impegnarsi perché nessuno resti indietro e venga lasciato solo, soprattutto in questi giorni di festa e regali. Ma la stella di Natale ci indica anche un’altra verità, che cioè la strada per arrivare a Betlemme non è facile, è segnata dal deserto, dal dubbio, dall’impazienza. Se però riusciamo a non farci travolgere dalle nostre inadeguatezze saremo testimoni di una gioia senza fine. Lo evidenzia con profondità e poesia Klaus Hemmerle (1929-199), teologo e vescovo tedesco cui si deve anche un vigoroso impegno ecumenico, di servizio alla spiritualità dell’unità.

«La stella non si è ingannata,
quando ha chiamato chi era più lontano,
perché si incamminasse verso il Dio a lui vicino.
La stella non si è ingannata,
indicando la via del deserto,
la più umile, la più dura.
La stella non si è ingannata,
fermandosi sopra le case di gente umile:
è nato là il grande futuro.
Il tuo cuore non si è ingannato,
mettendosi in cammino,
in cerca dell'ignoto.
Il tuo cuore non si è ingannato,
non cedendo
alla vana impazienza.
Il tuo cuore non si è ingannato,
inginocchiandosi
dinanzi al Bambino»

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