sabato 16 settembre 2017
A Pompei la decima edizione del pellegrinaggio nato su iniziativa di Rinnovamento nello Spirito Santo. Il messaggio del Papa e del segretario generale della Cei
Rinnovamento nello Spirito: La famiglia cristiana è «luogo di speranza»
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Un «significativo appuntamento», offerto «in preparazione all’Incontro mondiale delle famiglie del 2018 a Dublino». Così papa Francesco ha salutato gli oltre diecimila partecipanti al decimo Pellegrinaggio nazionale delle Famiglie per la famiglia, promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) in collaborazione con la Prelatura Pontificia di Pompei, con l’Ufficio nazionale per la Pastorale della famiglia della Cei, con il Forum delle associazioni familiari e con il patrocinio del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Lo ha fatto con un messaggio firmato a suo nome dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin in cui ha anche esortato a pregare «per le famiglie provate a causa della mancanza del lavoro, per quelle perseguitate a motivo della fede e per ogni famiglia in situazione di sofferenza». Le parole del Pontefice, lette dall’arcivescovo prelato Tommaso Caputo, sono state accolte con un grande applauso dai pellegrini che si sono raccolti davanti al Santuario, dopo aver percorso a piedi i chilometri che separano Pompei da Scafati. Qui infatti si era svolta la prima parte dell’evento con le testimonianze e gli interventi del vescovo di Nola Francesco Marino, di don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia, di Gigi De Palo, presidente del Forum, e di Salvatore Martinez, presidente di Rns.

«Era il 2007 – spiega Martinez ad Avvenire – celebravamo in San Giovanni in Laterano il Family day e dopo quel grande successo di popolo ci siamo chiesti come non disperdere questa eredità morale e spirituale, e dare visibilità alle famiglie. E ci siam detti che la cosa migliore è mostrare più che dimostrare la fede e l’amore che c’è nelle nostre famiglie. Ecco dunque questo gesto sotto lo sguardo di Maria che unisce tre generazioni: nonni, genitori, figli. Gesto che ha un valore sociale ma anche spirituale perché la gioia di essere cristiani va mostrata di fronte ad una tendenza a rendere sempre più privata la professione della fede».
Ai piedi del Santuario i pellegrini di questa decima edizione sono stati accolti dalle parole calde e affettuose dell’arcivescovo Caputo che ha sottolineato come «la scelta di Pompei come méta di questo pellegrinaggio» è un «messaggio forte» anche nel senso che «la città di Maria e il suo Santuario, secondo il carisma del fondatore Bartolo Longo, hanno da sempre la vocazione all’accoglienza». Infatti «nelle opere sociali, che fanno da corona al Tempio della fede, e costituiscono il Tempio della carità, da oltre 130 anni, sono accolti: bambini soli, orfani, figli di carcerati, poveri, donne in difficoltà, anziani, tossicodipendenti, diversamente abili, migranti».


L’evento si è concluso con la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Nell’omelia della Messa, concelebrata dal vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, il porporato ha ricordato che «un grande compito» attende «ogni famiglia cristiana in questo tempo», quello «di essere luogo di speranza!». Luogo in cui, «di fronte al cinismo e alla disperazione di molti, si manifesta che esiste ancora l’amore disinteressato, la generosità, l’altruismo, la benevolenza e la cura verso i più deboli».

Un messaggio di sostegno all’iniziativa è stato inviato anche anche dal segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino. Sottolineando il valore testimoniale del pellegrinaggio aperto a tutti, un’iniziativa preziosa nell’unità della preghiera, il presule ha ricordato il ruolo della famiglia nell’odierno contesto sociale, antropologico, istituzionale. «Per questo – ha scritto Galantino – il vostro pellegrinaggio - che resta in ascolto del presente e aiuta la famiglia a viverlo, con uno sguardo saldo al futuro - è davvero un "camminare insieme" nella luce della fede, accompagnati da quella "letizia dell’amore" che rende unica e bella la famiglia cristiana».

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