venerdì 7 giugno 2013
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C’è chi lo vorrebbe a casa sua, e chi gli chiede «ma quanti fratelli cardinali hai?». Chi lo invita a visitare la sua scuola, e chi gli parla del mondo che vorrebbe. Immagini e parole che riflettono «i grandi desideri e i sogni che il Papa sta suscitando nei giovani» e che oggi Francesco potrà vedere e ascoltare; rispondendo, anche, a braccio, almeno ad alcune di quelle domande. Sono i disegni e le lettere che i più piccoli degli alunni delle scuole della Provincia italiana dei Gesuiti gli porteranno, in occasione dell’udienza che il Pontefice riserverà loro questa mattina nell’Aula "Paolo VI" (quella costruita dall’architetto Pier Luigi Nervi, anch’egli ex alunno dei Gesuiti) in Vaticano, ed alla quale parteciperanno novemila alunni di ieri e di oggi delle scuole italiane. «Temevamo di non riuscire a riempire la grande Aula delle udienze generali – ha confessato ieri padre Vitangelo Denora, delegato per le scuole della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù – e invece avremo il problema opposto, ovvero riuscire a contenere le migliaia di giovani che hanno aderito». Per questo l’incontro, al quale prenderanno parte 2030 partecipanti da Roma, 1800 da Milano, 1500 da Torino, 1100 da Palermo, 650 da Napoli, 575 da Messina, 60 da Scutari (Albania), oltre ad alcune centinaia di ex-alunni di collegi che, nel tempo, sono stati chiusi (Genova, Acireale, Bari, Livorno), a 360 dalle scuole Fe y alegría di Genova, Milano, Roma, e 500 dei movimenti giovanili ignaziani (Meg, Lega missionaria studenti, Cvx), potrà essere seguito in diretta streaming negli istituti Massimo di Roma, Leone XIII di Milano, Sociale di Torino, Pontano di Napoli, Centro Educativo Ignaziano (ex Gonzaga) di Palermo, Sant’Ignazio di Messina e Meshkalla di Scutari. Ci saranno molti ex allievi "illustri": dai sindaci Piero Fassino e Leoluca Orlando, ai diplomatici Staffan de Mistura ed Elisabetta Belloni, dal banchiere Lugi Abete al prefetto ex capo della polizia Gianni De Gennaro, con alcuni contributi video tra cui il presidente della Bce ed ex governatore di Bankitalia Mario Draghi e il presidente del Censis Giuseppe De Rita. Ma l’incontro, ha voluto sottolineare Denora, «non vuole essere una "parata" di personaggio illustri"». Perché «le nostre non sono scuole per l’élite, ma insegnano a far fruttare i propri talenti, nella prospettiva di essere uomini con e per gli altri, questo è un po’ il senso delle scuole dei gesuiti», seguendo la propria vocazione, intesa «come vocazione di vita, familiare, professionale», ha precisato Denora. Staffan De Mistura e Andrea Sarubbi, presenti alla conferenza stampa, hanno testimoniato che «la mancanza di risorse economiche non è mai stato un discrimine per accogliere un alunno». Piuttosto, ha osservato ancora Denora riguardo alle crescenti difficoltà economiche, «dobbiamo uscire una volta per tutte da un equivoco frutto di un pregiudizio di partenza: le scuole paritarie non sono scuole private o scuole per ricchi, sono scuole pubbliche non statali». Dunque, ha aggiunto, «dare risorse alle scuole paritarie non vuol dire togliere fondi alle scuole pubbliche: con le scuole statali deve essere comune la richiesta di avere finanziamenti adeguati al ruolo e all’importanza di garantire a tutti la libera scelta educativa, perché fanno tutte parte del servizio pubblico. Le nostre scuole, in tutto il mondo, per questo, ricevono sovvenzioni dallo Stato, solo in Italia questo non avviene». Ma «l’entusiasmo che vedo negli occhi dei nostri alunni – ha concluso – ci dà una nuova forza e una fiducia più grande nel futuro della nostra missione educativa e del nostro mondo».Con tutto questo, dunque, l’incontro di oggi sarà soprattutto «una festa per un Papa che viene dalla Compagnia di Gesù». Sul palco dell’Aula "Paolo VI", a partire dalle 10.30, si alternano testimonianze di studenti, ex alunni, docenti, e contributi delle singole scuole, accompagnato da un coro di 250 persone, formato da studenti, genitori e insegnanti di varie età e di tutte le scuole. All’arrivo di papa Francesco, a parlare saranno poi soprattutto i giovani, che leggeranno alcune fra le 3 mila lettere scritte a Francesco per l’occasione. Tra i doni che saranno presentati al Papa un quadro che raffigura la casa dei Bergoglio vicino ad Asti («Con una sua cugina abbiamo verificato che fosse proprio quella!»), una stampa di Sant’Ambrogio appartenuta al cardinale Carlo Maria Martini, un’icona della Madonna della Strada, una Natività, e il frutto di una raccolta di fondi per la carità del Papa.
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