Si è chiusa oggi, mercoledì 21 marzo, a Roma, la sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente della Cei: a tracciare le conclusioni è stato il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti che nel suo discorso ha ricordato anche le elezioni politiche del 4 marzo: "Il 4 marzo gli italiani hanno votato. I partiti oggi hanno non solo il diritto, ma anche il dovere di governare e orientare la società. Per questo il Parlamento deve esprimere una maggioranza che interpreti non soltanto le ambizioni delle forze politiche, ma i bisogni fondamentali della gente, a partire da quanti sono più in difficoltà".
Nella parte finale delle conclusioni del Consiglio permanente dei vescovi italiani Bassetti ha lanciato un messaggio chiaro alle forze politiche. “Si governi, fino a dove si può, con la pazienza ostinata e sagace del contadino, nell'interesse del bene comune e dei territori" ha auspicato il presidente della Cei che ha citato le parole pronunciate da Alcide De Gasperi un anno prima di morire, chiudendo la campagna elettorale, il 5 giugno 1953 a Roma: "In questa dura campagna troppi predicarono l’odio, l’odio della demolizione e della vendetta. Ma il popolo italiano ha bisogno di fraternità e di amore.
Tutti ne abbiamo bisogno, i milioni di poveri che reclamano un’opera di redenzione sociale; i milioni del ceto medio che mantengono a fatica, nelle accresciute esigenze, il decoro della vita; i milioni di giovani contesi e straziati da opposte fazioni. Ci vuole più amore, più fraternità". "C’è una società da pacificare. C’è una speranza da ricostruire. C’è un Paese da ricucire", ha ribadito il cardinale: "Chi è disponibile a misurarsi su questi orizzonti ci troverà a camminare al suo fianco".