Il cardinale Pietro Parolin inaugura il borgo solidale La Corte a Quarto Oggiaro - Fotogramma
Il carcere di Opera, al margine meridionale di Milano, con le 1.300 persone che vi sono detenute, più gli agenti, gli educatori, i volontari. La Corte di Quarto, all’estrema periferia nord, dove Fondazione Arché ha avviato un’esperienza di «vicinato solidale» che mette in rete nuclei mamma-bambino «fragili» con alcune coppie e singoli e una piccola fraternità formata da religiosi e laici. Infine la redazione di Avvenire, dov’è stata celebrata la Messa per il Natale (si veda l’articolo che apre questa pagina). Ecco i tre volti di Milano – tre modi, diversi, di promuovere bene comune – che oggi si sono fatti incontro al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nella giornata trascorsa a Milano.
Nel carcere di Opera, dove «nascono» le ostie
«Voi state collaborando col Signore, perché possa dare la vita a tante persone». Così ha detto il cardinale Parolin, benedicendo il laboratorio «Il senso del pane», nato nel carcere di Opera nel 2016, in vista del Giubileo della misericordia, e che da allora ha prodotto, grazie al lavoro dei detenuti, più di tre milioni di ostie destinate a parrocchie di tutto il mondo. Questo laboratorio è una delle esperienze più significative, fra le numerose ospitate nella casa di reclusione milanese.
Accolto dalla vicedirettrice dell’istituto, Mariantonietta Tucci, dal comandante del reparto di Polizia penitenziaria, Amerigo Fusco, e dal cappellano, don Francesco Palumbo, Parolin ha dialogato con i detenuti e visitato diversi laboratori, a partire da quello delle ostie, dove lo ha accompagnato Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione Casa dello spirito e delle arti. Nello stesso laboratorio ha incontrato il barnabita padre Giannicola Simone, che ha testimoniato il desiderio del suo istituto di aprire un’esperienza analoga nel carcere di Merida, nel Messico.
Quindi la tappa nella cappella. «Grazie per questa accoglienza così bella, semplice, fraterna – ha esordito Parolin – mi avete accolto come una persona importante. Ma io vi porto la vicinanza di una persona più importante di me. La più importante di tutte ovviamente è Gesù. E noi vogliamo essere trasparenza di Gesù, non schermo. E vi porto la vicinanza e i saluti di papa Francesco. Voi sapete quanto abbia a cuore la situazione dei carcerati. Vicinanza – ha aggiunto il porporato – è una parola che usa spesso. Quante volte l’ho sentito dire ai preti: siate vicini alla gente! Questa vicinanza non è solo un atteggiamento umano ma, per i cristiani, un dovere, se siamo davvero discepoli di Gesù. Perché il mistero del Natale consiste in questo: in un Dio che si fa vicino a noi, si addossa le nostre sofferenze e i nostri errori, condivide tutto di noi per aprirci alla speranza di diventare persone nuove e di poter essere, a nostra volta, vicini agli altri». Infine: nel giorno del compleanno di Bergoglio, da Opera – primo carcere italiano a lanciare un’iniziativa simile, ricorda un comunicato di Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti – nasce la proposta di riunirsi in preghiera un giorno a settimana per il Papa.
Quarto Oggiaro, spazio al «vicinato solidale»
Il borgo solidale «La Corte di Quarto» – casa per mamme e bambini con fragilità costruita e aperta da Arché a Quarto Oggiaro – è stata la seconda tappa nell’itinerario milanese del cardinale Parolin. L’obiettivo di questo progetto: accompagnare per un anno o due le donne in fuga da violenze e dalle guerre, dopo il percorso di comunità. «Questo non è solo un tetto ma è un luogo di condivisione e di relazioni, perché le relazioni curano e aiutano moltissimo queste mamme a recuperare la voglia di futuro», ha detto padre Giuseppe Bettoni, fondatore e presidente di Arché, cui si deve l’intuizione del progetto. «Il Santo Padre sarà contento della vostra presenza in occasione dei 30 anni di attività. È importante che lo Spirito del Signore continui a suscitare uomini e donne che sanno intercettare i bisogni e dare risposte», ha detto il porporato intervenendo all’inaugurazione della Corte di Quarto, poco dopo mezzogiorno. «Insieme si può fare e si può rispondere alle necessità, questo è un messaggio importante alle porte del Natale».
E ai giornalisti ha spiegato: «Penso che questo progetto a Milano porti un messaggio di solidarietà. Di fronte all’esistenza di tanti problemi, difficoltà, disagio, bisogna essere sensibili e non chiudere gli occhi. È il tema della globalizzazione dell’indifferenza che il Papa continua a richiamare». La struttura prevede 14 nuove unità abitative per accogliere nuclei di madri con bambini avviati all’autonomia, singoli o coppie che scelgono di vivere un’esperienza di vicinato solidale e una piccola fraternità di religiosi e laici. Al piano terra c’è uno spazio polivalente aperto alla cittadinanza, dove, oltre ad iniziative culturali, è previsto un servizio di counseling per i genitori del territorio. Il progetto ha potuto contare sul contributo di oltre un milione di euro, grazie a tanti amici e sostenitori, primo fra tutti Unicredit.