Milano: la «Corte di »Quarto», luogo di vicinato solidale promosso da Fondazione Arché
Milano si fa incontro al futuro. In periferia. A Quarto Oggiaro. Riscoprendo le case di ringhiera – con i loro cortili pieni di bambini, le loro reti di vicinato, i loro spazi condivisi – quali «luoghi di bene comune». Dove chi fa più fatica non viene lasciato solo e non viene lasciato indietro. Benvenuti alla Corte di Quarto, la palazzina appena ultimata da Fondazione Arché in fondo a via Lessona, al confine tra Milano e Novate, dove presto inizieranno a vivere insieme alcuni nuclei mamma-bambino «fragili», alcuni singoli e coppie che hanno scelto di intraprendere un’esperienza di «vicinato solidale» e una piccola fraternità di religiosi, religiose e laici.
La Corte di Quarto – che delle case di ringhiera cerca di restituire non solo il volto, ma anche il cuore e il respiro – è stata costruita in dodici mesi. E martedì 17 dicembre alle 12 verrà inaugurata alla presenza del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano (che nel pomeriggio sarà poi ad Avvenire, dove celebrerà la Messa e incontrerà la comunità di lavoro del giornale in vista del Natale).
Padre Bettoni: un luogo dove coniugare spiritualità e impegno sociale
«Questo è un luogo dove coniugare, giorno dopo giorno, spiritualità e impegno sociale. E dove proprio il riconoscimento della centralità della dimensione spirituale della vita, personale e comunitaria, ci permette di essere Chiesa aperta e in uscita, come chiede papa Francesco. Chiesa che ama, accoglie, tiene insieme le diversità dei volti, delle storie, delle culture. Ecco come presenterò la nostra realtà al cardinale Parolin», racconta ad Avvenire padre Giuseppe Bettoni, che di Arché è fondatore e presidente. L’onlus, nata nel 1991, si prende cura di mamme con bambini che vengono da storie di disagio sociale e di fragilità personale, non di rado da esperienze di maltrattamento e violenza, e le ospita cercando di portarle verso l’inserimento sociale e l’autonomia economica e abitativa.
La Corte di Quarto, edificata al fianco della preesistente CasArché, prevede 14 unità abitative. «Vi troveranno casa otto nuclei mamma-bimbo che, dopo il percorso di comunità, sono in cammino verso l’autonomia – riprende padre Bettoni –. La nostra idea è di offrire loro una rete, un contesto relazionale ricco e accogliente, che – insegna l’esperienza – è decisivo al fine di trasformare la fragilità in opportunità di crescita e di riscatto. Ecco, dunque, questo luogo che rinnova la tradizione milanese delle case di ringhiera con i loro spazi di condivisione e incontro. Qui verranno a vivere coppie e singoli, tutti dell’area milanese, tutti con un proprio lavoro, pronti a fare un’esperienza di vicinato solidale. E qui abiteranno i religiosi, le religiose e i laici – chi stabilmente, chi per un periodo – che aderiscono alla Fraternità Arché, un’associazione privata di fedeli costituita tre anni fa». Nata dall’iniziativa di padre Bettoni, «esprime la scelta di vita di chi non solo vuole fare qualcosa per i poveri, ma vuole stare e vivere con loro». Al piano terra c’è uno spazio polivalente, con accesso diretto dalla strada, che sarà luogo aperto al quartiere dove svolgere iniziative di carattere sociale e culturale. La prima proposta? Il servizio di counseling offerto dal personale di Arché ai genitori del territorio. «Una scelta nata dall’ascolto delle esigenze del quartiere, messa a fuoco grazie a un percorso di progettazione partecipata che ha coinvolto il decanato e il Municipio 8 di Milano», spiega padre Bettoni.
La Corte di Quarto, progettata dallo Studio 23Bassi, è diventata realtà grazie a una rete di sostenitori e di donatori. «Siamo il primo progetto finanziato dal Social Impact Banking Program di Unicredit», sottolinea infine padre Bettoni. All’inaugurazione sono attesi, tra gli altri, Jean Pierre Mustier, ad di Unicredit, Gabriele Rabaiotti, assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano, e Daniela Maldini, sindaca di Novate.