venerdì 30 novembre 2012
​Il cardinale chiede al governo di aiutare gli istituti che non sono in grado di pagare l'Imu perché già in passivo: "Pesa la mancanza di contributi, sarebbe molto grave se dovessero chiudere". Preoccupazione anche per gli ospedali cattolici in difficoltà.
I vescovi di Piemonte e Valle d'Aosta: paritarie colpite ingiustamente
Il Papa: «Le scuole cattoliche hanno una responsabilità storica»
COMMENTA E CONDIVIDI
 "Sarebbe molto grave se dovessero chiudere". Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, interpellato riguardo alle scuole cattoliche che hanno dichiarato di non essere in grado di pagare l'Imu, in quanto si tratta di attività già in passivo e che rappresentano però un servizio che sgrava lo Stato da oneri rilevanti. Per Bagnasco, "c'è preoccupazione soprattutto per la mancanza di contributi". A questo proposito, il presidente della Cei (intervenuto in apertura del Forum per il Progetto Culturale) ha segnalato come urgente un passo a favore degli Istituti con aiuti che "lo Stato sarebbe giusto riconoscesse non tanto agli istituti scolastici, quanto alle famiglie, che hanno diritto a scegliere per i propri figli l'istruzione che ritengono più idonea". "Data la mancanza di questo contributo alle famiglie - ha proseguito - le scuole cattoliche si trovano in grandissima difficoltà. Sarebbe molto grave se dovessero chiudere, sia per i genitori, sia per l'intero sistema scolastico". Bagnasco ha espresso preoccupazione anche per la situazione di difficoltà in cui versano molti ospedali cattolici. Il presidente della Cei ha ricordato che dietro la crisi dell'ospedalità cattolica "ci sono tantissime persone e le rispettive famiglie: spero - ha detto ai giornalisti - che, attraverso una maggiore attenzione e l'approfondimento delle diverse situazioni, se ne possa uscire".​​
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: