Continuano i rilievi per accertare le cause del disatro ferroviario di Pioltello
Giovedì prima dell’alba si vede il treno del disastro che spunta nel buio e attraversa la stazione di Pioltello lanciato in velocità. Lungo la banchina passa la carrozza pilota, il primo vagone, poi una fiammata che divampa proprio sotto la seconda carrozza, quella precedente al vagone dei tre morti. Non le scintille dei freni bloccati, ma piuttosto uno sfolgorio da acciaieria, come se il treno sfregasse con le lamiere o come se avesse incocciato un ostacolo sui binari.
Ma non c’è nessun ostacolo né il treno sembra essere già deragliato in quel punto. Nel filmato acquisito dalla Procura si vede infatti chiaramente il convoglio procedere in modo rettilineo e uscire dall’inquadratura come vi era entrato. Da queste immagini sembra che il treno si stia trascinando dietro qualcosa che in quel punto ha toccato i binari producendo quella gigantesca scintilla.
L’ipotesi, come anticipato già ieri, potrebbe essere quella del distacco di una componente del vagone (un serbatoio dell’aria, piuttosto che un tubo che alimenta i freni), rimasta a penzolare sotto il convoglio finché non è stata arrotata, provocando così la rottura del binario sottoposto ad una tensione che non poteva reggere, dove ora c’è il tassello mancante di 23 cm.
«Cedimento strutturale»
È questo lo scenario su cui sta lavorando la Procura per individuare le cause del disastro ferroviario a Pioltello, in cui sono morte tre donne e altre tre persone restano ricoverate in terapia intensiva. «Il cedimento di quella rotaia potrebbe essere la causa come l’effetto dell’incidente» si è limitato a dire Umberto Lebruto, direttore della produzione di Rete ferroviaria italiana, che ha anche aggiunto un altro elemento nuovo, i binari non dovevano essere sostituiti: «Su quel tratto di binario in particolare non c’erano lavori in atto». Ma non sarà un lavoro semplice accertare i fatti. Gli investigatori, coordinati dai pm milanesi Leonardo Lesti e Maura Ripamonti e dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, dovranno infatti identificare e collocare tutte le parti del treno, trattando le lamiere come un mostruoso rompicapo, alla ricerca del pezzo mancante che si sarebbe distaccato prima dell’incidente. E non è detto che ci si riesca.
Gli investigatori stanno valutando anche l’ipotesi che in quel tratto fosse stato effettuato un rattoppo provvisorio: un’operazione che, se confermata, sarebbe assolutamente anomala e non conforme alla procedura standard. L'ipotesi è avvalorata dalle fotografie, in cui si vede una tavoletta di legno inserita sotto la rotaia, come sostegno, proprio nel punto in cui il binario ha ceduto. Rfl ha fatto sapere che non è previsto l'utilizzo di spessori in legno.
«Importanti criticità manutentive»
«L’Agenzia nazionale per la sicurezza nelle ferrovie dieci giorni fa aveva segnalato importanti criticità manutentive», sottolinea in una nota il sindacato dei trasporti Fit Cisl. «Fare piena luce sulle cause dell’incidente e accertare lo stato di manutenzione della rete ferroviaria», così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’esprimere solidarietà ai familiari. Degli 80 passeggeri ricoverati nelle strutture ospedaliere di Milano e Monza, 60 sono stati dimessi, mentre il traffico ferroviario a Pioltello è ripreso all’80%, con un ritardo medio intorno ai dieci muniti; la situazione dovrebbe tornare alla normalità la settimana prossima, rimane ovviamente sotto sequestro da parte della Procura di Milano il tratto interessato.
Quattro operai Rfi violano i sigilli: denunciati
Sabato mattina un altro colpo di scena: quattro operai con pettorine di Rete Ferroviara italiana sono stati sorpresi dalla polizia a un centinaio di metri dl "punto zero", mentre facevano rilievi per verificare la consistenza delle rotaie con una strumento non meglio specificato. I quattro sono stati accompagnati in Questura per essere identificati e poi sono stati denunciati per aver violato l'area sigillata dagli inquirenti. Il materiale che avevano con loro è stato sequestrato.