giovedì 16 novembre 2023
Dal reato di rivolta nelle carceri alla liberazione delle case occupate, dall’arresto per chi truffa gli anziani alla stretta per chi borseggia nei mezzi pubblici. Le decisioni del Consiglio ministri
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il confronto con i sindacati del comparto Difesa, sicurezza e soccorso pubblico

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il confronto con i sindacati del comparto Difesa, sicurezza e soccorso pubblico - Ansa

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Per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, quello approvato giovedì 16 novembre in Consiglio dei ministri è «un importante pacchetto sicurezza» di cui andare «orgogliosa». Per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, «migliorerà la qualità del lavoro del comparto». Ma fra i sindacati del settore, ricevuti di mattina a Palazzo Chigi dalla premier prima del Consiglio per un confronto sul nodo delle risorse, c’è invece chi - come la Silp-Cgil, bolla il tutto come l’ennesimo «spot».

Sia come sia, fatto sta che l’insieme dei tre disegni di legge licenziati dal Consiglio dei ministri irrobustisce le tutele per le forze dell’ordine e disegna nuove misure e fattispecie penali, sanzioni e aggravanti per tutta una serie di situazioni: dal reato di rivolta nelle carceri alla liberazione lampo di immobili occupati abusivamente fino all’arresto per chi truffa gli anziani e a un giro di vite per chi borseggia nei mezzi pubblici e per chi sfrutta l’accattonaggio di minori. Vediamole nel dettaglio.

Norme anti-occupazioni. Un nuovo reato, perseguibile a querela di parte, punisce col carcere da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui o impedisce il rientro di chi lo abitava. Se l’occupante abusivo se ne va spontaneamente, non è punibile. Altrimenti la liberazione-restituzione dell’immobile potrà avvenire in tempi rapidissimi, a parte delle forze di polizia che hanno ricevuto la denuncia, ferma la convalida successiva della magistratura.

Arresto anti truffa. Per chi raggira gli anziani e le persone fragili, sale la reclusione (da 2 a 6 anni) e viene prevista la possibilità dell’arresto in flagranza.

Stretta su borseggiatori e baby-accattonaggio. Ogni questore potrà disporre il divieto d’accesso in metropolitane, stazioni ferroviarie e porti per chi è stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona avvenuti in quei luoghi. In caso di pena sospesa con la condizionale, il giudice dovrà comunque irrogare il divieto d’accesso ai mezzi pubblici. In più, una specifica norma punisce chi induce all’accattonaggio un minore di 16 anni, invece di mandarlo a scuola, o lo costringe con violenze o minacce. Ancora, per le donne incinte o mamme di bambini fino a tre anni cambia il regime detentivo, rendendo non più obbligatorio, ma solo facoltativo il rinvio dell’esecuzione della pena, da scontare comunque in istituti a custodia attenuata.

Armi fuori servizio e più tutele per gli agenti. Per violenza, lesioni, minaccia o resistenza contro agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria scatta un aggravamento della pena, aumentata inoltre anche per chi imbratta auto o caserme in uso alle forze di polizia o ad altri soggetti pubblici. Se un blocco stradale risulta particolarmente allarmante, diventa reato. E un’altra norma invece autorizza gli agenti, anche se fuori servizio, a detenere al porto di un’arma da fuoco “privata” senza licenza al posto di quella d'ordinanza (la Beretta 2 fs, calibro 9, peso un kg con caricatore pieno) ritenuta troppo ingombrante per tenerla addosso in abiti borghesi. Una misura che, indirettamente, potrebbe aprire una “nicchia” di mercato per i produttori di pistole leggere visto che poliziotti, carabinieri e finanzieri ammontano a circa 250mila.

Reato di rivolta in carceri e Cpr. Si punisce, in caso di rivolta in carcere, con pene fino a 8 anni chi organizza e fino a 5 anni chi partecipa, aumentati a 10 se si usano armi. Un’ulteriore fattispecie punisce chi istiga la rivolta, anche dall'esterno, con scritti diretti ai detenuti. L’inasprimento della pena fino a 6 anni riguarda anche le rivolte avvenga nei Cpr per migranti, fa sapere il ministro Piantedosi, ricordando come alcune strutture siano state teatro di incendi e atti che hanno messo a rischio l'incolumità delle persone trattenute.

Il nodo delle risorse. Prima del Cdm, come detto, la premier ha incontrato le sigle sindacali dei settori Difesa e sicurezza. Alle loro richieste, ha replicato così: «I contratti del comparto sono scaduti dal 2021 e hanno bisogno di essere rinnovati. Con la manovra, stanziamo 5 miliardi di euro per la contrattazione collettiva nazionale pubblica. Fra questi, non meno di 1,4 miliardi saranno destinati a Forze di polizia e Forze armate e 100 milioni ai Vigili del fuoco». Assicurazioni che paiono aver convinto alcune sigle di polizia, come quella del Siulp-Siap («Incontro positivo e concreto»), ma non il Silp-Cgil, che liquida la riunione come «deludente» e all’insegna della «propaganda», perché «dopo 2 anni senza contratto, un aumento lordo a regime del 5,80% non permetterà un recupero del tasso d’inflazione, ormai su numeri a due cifre».

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