mercoledì 3 luglio 2024
Misure cautelari per 25 persone. Nel mirino un'organizzazione che voleva controllare attività economiche e appalti, ostacolando anche il voto. Ai domiciliari il primo cittadino di centrodestra
Frame video del blitz mattutino della Dia ad Aprilia

Frame video del blitz mattutino della Dia ad Aprilia - Ansa

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Un'associazione mafiosa finalizzata alla consumazione di estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti è stata scoperta ad Aprilia, in provincia di Latina, dove su disposizione della Dda di Roma, è in corso una vasta operazione della direzione investigativa antimafia e del comando provinciale dei carabinieri di Latina per dare esecuzione a un'ordinanza, emessa dal gip del Tribunale capitolino su richiesta della locale procura. Misure cautelari sono state disposte nei confronti di 25 persone, alcune delle quali gravemente indiziate di far parte di un'associazione mafiosa radicata nella città pontina che voleva acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici e intendeva ostacolare il libero esercizio del voto. Tra i fermati c'è anche il sindaco, Lanfranco Principi, che è stato raggiunto dalla misura degli arresti domiciliari: era stato eletto a primo cittadino nel maggio del 2023 sostenuto da una coalizione di centrodestra di cui facevano parte Fdi, Lega, e alcune liste civiche.

Il sodalizio criminale di natura mafiosa, operante anche nei Comuni limitrofi, si avvaleva della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, aveva come finalità quella di commettere più delitti. Tra gli obiettivi dell'organizzazione, c'era anche il controllo del territorio attraverso minacce e intimidazioni poste in essere per ottenere, tra l'altro, il sostentamento di affiliati detenuti. E ancora: usura ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori della cittadina di Aprilia per somme di denaro cospicue e con l'imposizione di tassi usurari; detenzione e porto di armi utili alla consumazione dei reati fine e al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio.

Immediata la reazione della Commissione antimafia, guidata dalla parlamentare di Fratelli d'Italia, Chiara Colosimo. "L'operazione dimostra quanto sia pervasivo, pericoloso e diffuso il fenomeno mafioso all'interno della cosa pubblica. Un plauso alla Dda di Roma, alla Dia e all'Arma dei Carabinieri per il lavoro svolto che ci offre uno spaccato criminale preoccupante del territorio alle porte di Roma e in quello Pontino. La Commissione antimafia, come sempre, sta procedendo alla richiesta formale per l'acquisizione degli atti dell'inchiesta" ha detto.

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