mercoledì 6 giugno 2012
Il presidente del Senato in una "lettera- manifesto"  a il Foglio, attacca la parte "più chiassosa" e "più populista" del partito.​ E rilancia: l'elettorato chiede affidabilità.
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 "Occorre una linea politica che ci dica se è strategicamente preferibile contrastare Grillo con un grillismo d'imitazione o se non sia invece il caso di attestarsi su una linea di responsabilità che eviti al Paese il dissesto di bilancio e alla politica di trascinarci in una ingovernabilità come in Grecia": così Renato Schifani.Il presidente del Senato in una "lettera- manifesto"  al quotidiano il Foglio, che ne ha anticipato una sintesi, si domanda: "Si può restare insensibili di fronte al lento sfilacciamento di un partito che è stato, e resta, l'architrave dell'Italia moderata e liberale? Io non me la sento di girare lo sguardo dall'altro lato". Quindi sottolinea come l'operazione verità di Berlusconi e del Pdl debba "riguardare soprattutto il nostro presente e il nostro futuro. Il nostro elettorato - afferma - è visibilmente frastornato. Un giorno il Pdl approva l'Imu e il giorno dopo irrompe sulla scena una parte del Pdl, certamente la più chiassosa, che minaccia di scendere in piazza contro l'Imu. Un giorno il Pdl approva i decreti, anche i più duri, di Monti e il giorno dopo la parte più colorita e populista del Pdl propone addirittura lo sciopero fiscale. Un giorno si ascoltano in televisione le più convinte dichiarazioni di Berlusconi a sostegno di Monti e il giorno dopo, anche e soprattutto sui giornali che si professano berlusconiani, si leggono titoli improntati al grillismo più avventato. Come meravigliarsi poi se la gente, soprattutto la nostra gente, non va a votare? Il nostro elettorato è salito sull'aventino dell'astensionismo perché non capisce più che cosa vogliamo, perché non vede più nel Pdl né la coerenza né l'affidabilità".
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