Una protesta di persone con disabilità - Ansa
L'ennesimo "pericolo" può dirsi scampato: l'Inps ha ammesso che vi siano stati degli errori di calcolo e ha già provveduto a rettificare il valore delle dichiarazioni Isee delle persone con invalidità al 100% che hanno da poco ricevuto l'adeguamento della pensione stabilito nel giugno scorso dalla Corte costituzionale e recepito poi in legge.
Cos'era accaduto? Le associazioni Coordown, Favo, Uniamo avevano ricevuto segnalazione dai propri iscritti che, presentando le nuove dichiarazioni per ottenere la certificazione Isee, queste risultavano aumentate in valore perché erano stati conteggiati come reddito disponibile, appunto, gli aumenti di pensione ricevuti a partire dal luglio 2020. In seguito alla sentenza 152/2020 (poi recepita con la legge 126), infatti, la pensione che ammontava a 291 euro al mese era stata incrementata di ulteriori 368 euro per chi non può ha altri introiti (la cifra invece cala se si dispone di altri redditi, fino ad azzerarsi oltre gli 8.583 euro).
La misura, che riguarda ciechi totali, sordi e invalidi al 100%, però, non può essere conteggiata come reddito disponibile nell'Isee, giacché, precisa la legge 89/2016 recependo varie sentenze in merito, “sono esclusi dal reddito disponibile di cui all'articolo 5 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità, laddove non rientranti nel reddito complessivo ai fini dell'IRPEF”.
Di qui la segnalazione lanciata dalle associazioni di persone con disabilità a cui si era subito interessata la sottosegretaria al Mef Cecilia Guerra e lo stesso Inps che ci ha comunicato di essersi già accorto dell'errore e di aver prontamente provveduto a correggerlo e a rettificare quindi le dichiarazioni Isee delle persone con invalidità, precedentemente calcolate in maniera erronea.