
Come interpretare, alla luce delle grandi sfide globali e dei mutamenti geopolitici dell’attuale momento storico, il memorabile viaggio di Marco Polo e l’opera di Matteo Ricci? In che modo riscoprire, attraverso l’impatto delle due figure, strumenti quali la diplomazione culturale, il dialogo e la contaminazione tra culture, idee, conoscenze e valori un’opportunità di arricchimento reciproco e di promozione di una convivenza pacifica tra le nazioni?
Questi gli interrogativi con cui si è aperto il convegno di studi “Il Viaggio di Marco Polo e Matteo Ricci nell’Intreccio tra Oriente e Occidente”, promosso e coordinato da MCL (Movimento Cristiano Lavoratori) e tenutosi questa mattina presso la Sala Refettorio della Camera dei Deputati. Hanno dato il proprio contributo il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, il Presidente Generale di MCL Alfonso Luzzi, il Direttore Generale Agenzia ICE Lorenzo Galanti e il professor Benoît Vermander SJ, docente di studi religiosi presso la Facoltà di filosofia dell’Università Fudan di Shanghai, direttore accademico del Xu-Ricci Dialogue Center della stessa Università, sinologo e pittore. Presente all’incontro anche Yang Ruiguang, Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, che ha ricordato come Marco Polo e Matteo Ricci abbiano influenzato la storia della Cina per sempre. Il Consigliere ha sottolineato come due culture apparentemente distanti possano arricchirsi e avvicinarsi attraverso lo scambio e l’apprendimento.
A Benoît Vermander, gesuita francese appartenente alla Provincia Cinese della Compagnia di Gesù e tra le personalità più influenti nelle relazioni tra Cina e Francia negli ultimi cinquant’anni, e a Franco Cardini, docente di Storia Medievale presso l’Università di Firenze, è stata affidata una sessione di analisi sull’intreccio storico, religioso e diplomatico tra la figura e l’approccio esploratore di Marco Polo, a 700 anni dalla morte, e l’approccio missionario e intellettuale dell’opera di Matteo Ricci.
“L'esempio di Marco Polo e Matteo Ricci testimonia come da questa costante condivisione e da questo continuo confronto possano nascere le migliori opportunità di crescita. Distanti secoli l'uno dall'altro, hanno svelato all'Europa l'esistenza di nuove civiltà, colmando l'ampio spazio vuoto presente nelle carte geografiche medievali e nel pensiero occidentale. Il mercante veneziano, viaggiando dal Mediterraneo fino al Celeste Impero, aprì le porte di un continente ancora misterioso agli occhi degli europei. Con la sua celebre opera, Il Milione, stimolò, inoltre, l'interesse - dei nostri mercanti, spingendoli a cercare nuove rotte commerciali lungo la Via della Seta. Nel solco tracciato da Marco Polo si inserisce l'esperienza del Venerabile Padre Matteo Ricci, al quale si deve, in particolare, la creazione del primo significativo ponte culturale con l'Oriente. Il suo più grande merito risiede proprio nella capacità di adottare un approccio basato sulla comprensione reciproca anziché sull'imposizione di un modello importato dall'esterno. Uomo di fine intelligenza, diffuse in Cina il sapere occidentale traducendo in lingua locale i principali testi scientifici europei e si impegnò a far scoprire al Vecchio Continente la profondità della tradizione orientale. Siamo dunque grati a questi due celebri italiani per aver contribuito ad avvicinare civiltà tanto lontane, concorrendo a costruire e a consolidare una relazione di amicizia e di mutuo rispetto che perdurano ancora oggi” - ha sottolineato Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei Deputati.
“Sono proprio in queste ore in rientro da una intensa missione in Giappone, dove ho inaugurato quella straordinaria vetrina delle nostre eccellenze che per sei mesi sarà il Padiglione Italia all’EXPO di Osaka. Tappa precedente del mio viaggio è stata l’India, partner strategico anche nel quadro del corridoio economico-logistico della “Via del Cotone” tra Indo-Pacifico e Mediterraneo, dove ho co-presieduto un forum imprenditoriale di grande successo. Pur se in epoche e da prospettive diverse, Marco Polo e Padre Matteo Ricci hanno incarnato quei valori di pace e dialogo che sono alla base della nostra azione di politica estera. La curiosità e l’apertura agli scambi e al confronto che caratterizzano la dimensione storico-culturale dei loro viaggi restano gli elementi chiave della nostra strategia di diplomazia della crescita - in Asia e nel resto del mondo - per la prosperità delle nostre imprese ed il benessere delle nostre famiglie e dei nostri territori”, ha dichiarato l’Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri.
“Il Medioevo è stato un periodo in cui l’uomo era trascinato dalla voglia di scoprire nuovi mondi. Marco Polo e Matteo Ricci hanno introdotto l’Europa in Asia ed hanno fatto conoscere l’Asia all’Europa. Animati dal fervore di scambi, commerciali, politici e culturali hanno interconnesso mondi diversi. La cultura delle democrazie del nostro mondo è impregnata dal pluralismo. L’Occidente non può isolarsi e deve agevolare i confronti e gli incontri. La più grande vittoria dell’Europa è stata quella di capire, dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, che la pace duratura si ottiene favorendo la circolazione di beni e persone, cercando il dialogo anche quando narrazioni sbagliate della storia, come quella che attualmente caratterizza la politica estera americana, spingono ad isolarsi” ha affermato Alfonso Luzzi, Presidente Generale di Mcl.