Il nuovo giro di contatti tra Arcore,
Roma e Londra ha portato alla fine alla fumata bianca: Guido
Bertolaso ha accettato ufficialmente di correre per il comune di
Roma come candidato del centrodestra. Una decisione frutto del
lavorio incessante che Silvio Berlusconi ha compiuto sui suoi
due alleati, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Tra le richieste avanzate dall'ex sottosegretario c'era la necessità che l'investitura
arrivasse da tutto il centrodestra e non solo da Silvio
Berlusconi, da sempre il suo principale sponsor ed il primo a
commentare il via libera ufficiale sottolineando come Bertolaso
"sia il miglior sindaco che Roma possa desiderare per
risollevarsi dalla situazione in cui è stata ridotta
dall'amministrazione del Pd e della sinistra". Ed è stato
proprio il Cavaliere ad occuparsi di raggiungere un'intesa con
gli alleati, stanco dei veti incrociati che di fatto tenevano in
stallo la Capitale. Uno stallo che, a cascata, impediva
l'ufficializzazione di tutto il pacchetto delle candidature a partire da quella di Stefano Parisi a Milano resa nota nei giori scorsi.
Berlusconi, più che convincere la leader di Fratelli d'Italia
(da sempre a favore di Bertolaso) ha fatto pressing sul
segretario del Carroccio poco convinto che la scelta dell'ex
capo della protezione civile fosse vincente. A condizionare
Salvini erano soprattutto i problemi giudiziari di Bertolaso.
Ma di fronte al rischio di restare senza un nome o peggio
spaccare la coalizione (la Meloni era pronta a correre in
solitaria candidando Fabio Rampelli) con evidenti ricadute a
livello nazionale, il leader del Carroccio ha deciso dare il suo
benestare consentendo di poter chiudere definitivamente la
partita. E così dopo la diffusione dell'appello congiunto dei
tre leader in cui si chiedeva ufficialmente a Bertolaso di
"guidare un'ampia coalizione di centrodestra", la risposta non
si è fatta attendere: "Sono onorato, accetto la sfida. Per amore
di Roma, per la sua storia e per il rispetto che i romani
meritano".
La scelta ufficiale del candidato per il Campidoglio
consentirà ora al centrodestra di poter ufficializzare la rosa
di nomi individuata per il resto delle città chiamate alle urne.
E non è escluso che questo possa avvenire all'inizio della
prossima settimana dopo un nuovo vertice tra Berlusconi, Salvini
e Meloni. Ma, se il nodo è stato sciolto, soprattutto dentro
Forza Italia i malumori non sono sopiti. Non è infatti un
mistero che molti big del partito si erano espressi a favore di
Alfio Marchini ritenendolo un "cavallo" con più chance di
vittoria rispetto a Bertolaso. E se l'imprenditore romano non ha
nessuna intenzione di fare un passo indietro lo stesso vale (per
ora) per Francesco Storace. Toccherà infatti al Cavaliere
tentare di convincere l'ex governatore del Lazio per il momento
pronto a fare la sua battaglia.