giovedì 3 aprile 2025
Un webinar e una foto-petizione introducono la Campagna globale sulle spese militari (GCOMS) dal 10 aprile al 9 maggio. Insieme Sbilanciamoci!, PerugiAssisi, Rete Pace Disarmo, Greenpeace Italia
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È partita oggi, 3 aprile, con il webinar formativo online “Come mobilitarsi contro le politiche di riarmo”, la campagna “Ferma il riarmopromossa dalla società civile italiana contro l’aumento delle spese militari. «Un’iniziativa fondamentale e necessaria - dicono i promotori - in un’epoca in cui le scelte politiche nazionali e internazionali puntano invece verso un pericoloso riarmo». A schierarsi insieme sono Sbilanciamoci!, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Rete Italiana Pace Disarmo, Greenpeace Italia. «È tempo di intervenire, tutte e tutti, sulla politica, sui media, sulla nostra stessa società - dichiarano le quattro realtà - per stimolare una riflessione su queste nostre proposte di alternativa alle spese militari, e su cosa sia davvero necessario per ridurre l’insicurezza armata globale e ridare fiducia nel futuro, in particolare alle nuove generazioni».

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La mobilitazione apre la strada alla Campagna globale sulle spese militari (GCOMS) che ha lanciato dal 10 aprile al 9 maggio prossimi le proprie giornate di azione globale GDAMS. Un periodo in cui anche in Italia verranno organizzati incontri, conferenze, approfondimenti, eventi, manifestazioni, iniziative di varia natura proprio per rilanciare la richiesta di ridurre la spesa militare e spostare i fondi verso usi più utili, necessari, capaci di promuovere pace e sicurezza.

L’obiettivo di questo mese di mobilitazione della campagna internazionale è dichiarato: «Dobbiamo chiedere la fine di questa sconsiderata corsa agli armamenti. Il mondo non ha bisogno di più armi, ma piuttosto di dialogo, cooperazione e impegno per la giustizia e la dignità umana. Cittadini ed organizzazioni possono dare un contributo fondamentale a questa azione sia dal punto di vista informativo (il 28 aprile verranno anche diffusi in nuovi dati SIPRI sulla spesa militare mondiale) che di mobilitazione».

Strumento principale di “Ferma il riarmo” sarà la Fotopetizione con la quale anche i singoli cittadini, in aggiunta alle adesioni delle organizzazioni della società civile, potranno sostenere le richieste della Campagna. «Sono proposte chiare e di certo concordi - sostengono le quattro organizzazioni - con il pensiero della maggioranza delle italiane e degli italiani: riduzione nazionale ed internazionale della spesa militare e nuovi percorsi di disarmo; utilizzo delle risorse liberate per spese sociali, ambientali e per strumenti di pace; tassazione degli gli extra profitti dell’industria militare; riduzione dei fondi per le missioni militari all’estero; più controlli su influenza indebita dell’industria militare su bilancio ed export militare».

La Campagna intende contribuire ad invertire la rotta delle scelte politiche che hanno portato – secondo l’ultima stima del SIPRI relativa alle spese militari globali – alla cifra record di oltre 2440 miliardi di dollari impiegati per armi ed eserciti: «La Legge di bilancio votata dal Parlamento alla fine dell’anno scorso prevede invece per l’Italia, secondo stime dell’Osservatorio MIL€X, una spesa militare record di oltre 32 miliardi, dei quali ben 13 sono destinati all’acquisto di nuovi armamenti, pari al 40% del totale, quota mai raggiunta». Un aumento della spesa militare che «è una minaccia per il futuro di tutti, oltre a costituire un “gap democratico” rispetto al volere della maggioranza dell’opinione pubblica».



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