Sabato mattina il sindaco di Roma, Ignazio
Marino, ha trascritto nel registro di stato civile il matrimonio
contratto all'estero di 16 coppie omosessuali, sollevando
l'indignazione del Vicariato ("una scelta ideologica, che
certifica un affronto istituzionale senza precedenti") e non
solo.
Da Nord a Sud, altre città della penisola
hanno deciso di trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso
sesso, con una coda di polemiche che sono diventate roventi dopo
la circolare inviata dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano,
ai prefetti affinché invitassero formalmente i sindaci a
cancellare queste trascrizioni.
Ecco alcuni tra i principali comuni che hanno già registrato
un matrimonio tra persone dello stesso sesso o che si sono politicamente impegnate a farlo.
UDINE: da qualche giorno ha trascritto il primo matrimonio
tra due donne, un'italiana e una sudafricana, residenti in
Belgio, con non poche polemiche da parte del deputato Gian Luigi
Gigli (Pi), che ha invitato il ministro Alfano a dare
disposizioni al Prefetto per un intervento correttivo. Il primo
cittadino, Furio Honsell, ha difeso la sua posizione: "una
questione come questa non va risolta con circolari burocratiche,
ma deve essere portata in Parlamento o davanti alla Corte
costituzionale".
MILANO: il 6 ottobre il Consiglio comunale ha dato il via
libera al sindaco, Giuliano Pisapia, a trovare le modalità per
la trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero. E il 9
ottobre il Primo cittadino ne ha trascritti sette.
BOLOGNA: dal 15 settembre si possono trascrivere le nozze
tra gay, nonostante la curia locale si sia detta fortemente
contraria, paragonando l'azione a una propaganda politica. Il
sindaco, Virginio Merola, ha risposto al ministro Alfano con un
secco "io non obbedisco".
REGGIO EMILIA: Il consiglio comunale ha approvato il 9
settembre la mozione presentata a favore del riconoscimento dei
matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero.
Nel maggio 2013, l'allora sindaco Graziano Delrio si era detto
contrario affermando che: "I diritti individuali vanno tutelati
per tutte le coppie. Ma il matrimonio nel nostro ordinamento è
un'unione tra sessi diversi".
FIRENZE: il capoluogo toscano nel 1998 è stata una delle
prima città italiane a dotarsi di un registro delle unioni
civili e dal primo ottobre la commissione competente del
consiglio comunale ha dato un primo via libera per la
trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso,
contratti all'estero. Ora la parola definitiva spetta al
Sindaco.
GROSSETO: con una sentenza il Tribunale ha ordinato
nell'aprile 2014 al sindaco Emilio Bonifazi, di trascrivere le
nozze tra due uomini, sposati a New York. A criticare la
decisione del tribunale, il vescovo della città preoccupato che
l'iniziativa "sia un altro tassello che contribuisce al senso di
sfiducia nelle istituzioni portanti della nostra società". Ma il
9 ottobre il Comune ha dato esecuzione alla sentenza della Corte
di appello di Firenze che ha accolto il ricorso della procura
contro la trascrizione di matrimonio omosessuale contratto
all'estero nel registro delle unioni civili.
EMPOLI: il sindaco Brenda Bernini il 15 settembre ha dato
l'ok alla trascrizione, a patto che almeno uno dei due coniugi
sia cittadino residente del comune. Il prefetto di Firenze,
Luigi Varratta, ha però invitato il primo cittadino empolese a
non trascrivere le nozze.
LIVORNO: è stato trascritto il 7 ottobre scorso, giorno
precedente alla circolare del ministro Alfano, dalla vicesindaco
M5s Stella Sorgente il primo matrimonio gay contratto
all'estero. Si tratta dell'unione civile tra Christian e
Roberto, che si erano sposati la scorsa estate in Spagna, a Las
Palmas.
FANO: il comune marchigiano ha trascritto il primo
matrimonio tra gay il 30 maggio scorso. Il sindaco, Stefano
Aguzzi, si è assunto tutte le responsabilità del gesto, "anche
nei confronti del dissenso interno alla maggioranza".
NAPOLI: Il Comune ha deciso che "ricorrerà nelle sedi
giudiziarie competenti" contro la decisione del ministro
dell'Interno. Il sindaco sospeso De Magistris crede "che sia un
fatto negativo, in contrasto con la Costituzione repubblicana e
le libertà civili in essa sancite". La città partenopea da
luglio ha dato il via libera alle trascrizioni.